L’otite esterna è l’infezione del condotto uditivo, detto anche orecchio esterno. Mentre il condotto uditivo delle persone è orizzontale, quello del cane è fatto a “L”, con una parte verticale che scende verso il basso e una orizzontale che termina nel timpano. Se si forma del cerume o del pus, queste sostanze si accumulano facilmente nella porzione orizzontale perché fanno fatica a “risalire” verso l’alto per essere espulse.
L’otite nel cane è una condizione piuttosto comune e può riconoscere molte cause diverse; ecco le più comuni.
Orecchie pendenti. Le orecchie pendenti, come quelle di cocker e basset hound, chiudono il condotto uditivo e ostacolano la circolazione dell’aria, intrappolando l’umidità. Questo può essere un fattore che favorisce una crescita batterica eccessiva, portando allo sviluppo di un’otite. Nei cani con orecchie pendenti è particolarmente importante eseguire una pulizia regolare del condotto uditivo con gli appositi prodotti in commercio.
Corpi estranei. Frammenti vegetali che penetrano nel condotto uditivo sono una causa comune di otite, in particolare le spighe delle graminacee dette forasacco, che possono arrivare fino al timpano, perforandolo. Le otiti da forasacco sono particolarmente comuni in estate, nei cani che girano tra l’erba alta.
Acqua. L’acqua che penetra nel condotto uditivo, ad esempio dopo aver lavato il cane o durante il bagno in mare, favorisce la proliferazione di agenti infettivi. Per questo quando si lava il cane è importante evitare che l’acqua penetri dentro le orecchie; dopo un bagno al mare si può utilizzare un prodotto per la pulizia, che ha un effetto asciugante sul condotto uditivo.
Batteri e lieviti. In condizioni normali nel condotto uditivo dei cani vi sono pochissimi microrganismi, ma se sono presenti condizioni favorenti (eccesso di cerume o di umidità, stati allergici, orecchie pendenti, eccesso di pelo che intrappola il cerume, corpi estranei) batteri e lieviti possono moltiplicarsi in eccesso e causare un’infezione. I batteri più comuni appartengono ai generi Staphylococcus, Proteus e Pseudomonas. Questi ultimi possono essere particolarmente difficili da curare, perché sono spesso resistenti a molti antibiotici. Tra i lieviti, è particolarmente comune il genere Malassezia, un microrganismo simile alla Candida, che cresce rapidamente in condizioni di umidità eccessiva, causando una fastidiosa otite, peraltro facile da identificare e curare.
Parassiti. Il cane può essere infestato da un acaro parassita che vive specificatamente nel condotto uditivo, Otodectes cynotis, responsabile della rogna auricolare. Questo microscopico parassita causa un prurito molto intenso che il cane cerca di alleviare grattandosi insistentemente l’orecchio e causando in questo modo ulteriori danni.
Allergie. Il rivestimento del condotto uditivo fa parte della pelle, e come la pelle può essere soggetto a forme allergiche. In molti cani, anzi, la sola manifestazione di una forma allergica è l’infiammazione limitata a questa parte del corpo. L’infiammazione del condotto uditivo predispone poi allo sviluppo di microrganismi, portando allo sviluppo di un’otite infettiva.
I sintomi dell’otite sono piuttosto evidenti: grattamento eccessivo dell’orecchio, scuotimento della testa, eccesso di cerume e presenza di pus maleodorante, dolore se si tocca la base dell’orecchio. L’otite è molto dolorosa e, se si ritarda il trattamento, può portare alla perforazione del timpano e all’estensione dell’infezione all’orecchio medio e interno con una serie di complicazioni fino alla paralisi del nervo facciale e a disturbi dell’equilibrio. Pertanto è bene non ritardare la visita veterinaria se compaiono sintomi sospetti.
Durante la visita si deve sempre cercare di individuare eventuali fattori favorenti, come la presenza di corpi estranei o di forme allergiche. Un semplice esame, l’esame citologico del materiale presente nell’orecchio, aiuta a determinare il tipo di microrganismi responsabili dell’otite. Consiste nel prelievo del pus con un bastoncino cotonato che viene quindi strisciato su un vetrino; dopo aver adeguatamente fissato e colorato il vetrino, lo si osserva al microscopio, valutando la presenza di cellule infiammatorie, batteri e lieviti.
Dopo l’ispezione del condotto udito e il prelievo del materiale per l’esame citologico si esegue una pulizia per eliminare più possibile la presenza del pus, in modo che i farmaci per l’otite agiscano in modo più efficace sul condotto uditivo. In alcuni casi è preferibile eseguire l’ispezione del condotto uditivo e la pulizia in sedazione, soprattutto se il cane ha molto dolore e non permette di farsi visitare adeguatamente.
Nei casi cronici o che non rispondono alla terapia può essere indicato eseguire un esame colturale, per verificare che tipo di microrganismi sono presenti e a quali antibiotici sono più sensibili.

Otite cronica. Il condotto uditivo è pieno di pus e croste, con notevole disagio per il cane.
In seguito la terapia viene proseguita a casa, applicando regolarmente il prodotto prescritto dal veterinario. I prodotti contro le otiti contengo in genere una combinazione di farmaci ad azione antibatterica, antimicotica (contro i lieviti come la Malassezia), antiparassitaria e antinfiammatoria. Grazie a quest’ultima azione la terapia porta in genere ad un rapido sollievo del dolore. Nelle infezioni più gravi si può aggiungere un prodotto a base di Tris-EDTA, un prodotto che agisce perforando la parete batterica e che potenzia notevolmente l’effetto degli altri farmaci perché permette loro di penetrare facilmente all’interno dei batteri, distruggendoli.
Dopo una o due settimane di trattamento si ricontrolla l’orecchio, per verificare che la terapia sia stata efficace. Nel frattempo è importante applicare regolarmente il prodotto come prescritto, senza interrompere troppo presto, cosa che porta facilmente ad una recidiva dell’otite.
Alcuni cani appaiono predisposti a sviluppare otiti ricorrenti; in questi casi, una buona prevenzione consiste nel pulire regolarmente le orecchie con una soluzione di lavaggio antisettica.