Il pancreas è una ghiandola localizzata sotto lo stomaco e lungo il duodeno. Ha due funzioni: una è la secrezione di enzimi digestivi per aiutare digerire il cibo, l’altra è la secrezione di insulina e glucagone, due ormoni che hanno la funzione di regolare metabolismo degli zuccheri. La prima funzione è quella principalmente coinvolta nella pancreatite.
La pancreatite è l’infiammazione del pancreas ed è caratterizzata dall’attivazione degli enzimi pancreatici che causano l’autodigestione del pancreas stesso. E’ associata a una serie di segni clinici di gravità variabile e non specifici; possono essere simili a quelli che si osservano in caso di gastroenterite acuta, malattia infiammatoria intestinale, ostruzione gastrointestinale, peritonite o insufficienza renale acuta. La causa di pancreatite in cani e gatti di solito è sconosciuta, ma sono stati identificati alcuni fattori di rischio (descritti più avanti).
Le funzioni del pancreas

Pancreas normale di cane
Il cibo, dopo essere stato masticato e deglutito, scorre lungo l’esofago e giunge nello stomaco, dove viene ulteriormente aggredito dagli enzimi digestivi e sminuzzato fino a essere scomposto in minuscole particelle (digestione). Quando le particelle di cibo sono abbastanza piccole passano nel piccolo intestino per essere ulteriormente digerite e venire quindi assimilate dall’organismo.
L’intestino tenue comprende tre porzioni successive: duodeno, digiuno e ileo. Il digiuno e l’ileo sono per lo più coinvolti nell’assorbimento, mentre il duodeno, la porzione che segue allo stomaco, è sede di ulteriore digestione.
Nel duodeno sboccano due dotti. Uno, il dotto biliare, riversa la bile prodotta dal fegato e raccolta nella cistifellea. La bile serve per neutralizzare l’acido che lo stomaco aveva prodotto per emulsionare (o sciogliere) grassi alimentari perché vengano poi assorbiti nel tratto intestinale e anche a eliminare alcune tossine. L’altro è il dotto pancreatico, che secerne enzimi digestivi prodotti dal pancreas; questi enzimi hanno la funzione di digerire gli amidi e continuare la degradazione delle proteine.
La pancreatite

Infiammazione del pancreas
La pancreatite è l’infiammazione del pancreas. Nella pancreatite, l’infiammazione distrugge la normale integrità del pancreas. Gli enzimi digestivi che sono normalmente immagazzinati in modo sicuro nelle cellule pancreatiche vengono rilasciati prematuramente digerendo il tessuto stesso del pancreas, dando luogo a una drammatica sequela di eventi. Il tessuto pancreatico si infiamma ulteriormente e il danno tissutale coinvolge rapidamente il fegato adiacente. Le tossine prodotte da questa cascata di distruzione tissutale vengono rilasciate nella circolazione del sangue e possono causare una risposta infiammatoria a livello di tutto il corpo. Se il pancreas è colpito anche nella funzione di produzione dell’insulina si può instaurare il diabete mellito, che può essere temporaneo o permanente.
La pancreatite è uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo della cosiddetta coagulazione intravascolare disseminata, CID o DIC, che è una grave alterazione dei normali meccanismi di coagulazione del sangue e di dissolvimento dei coaguli, che porta simultaneamente a un sanguinamento anomalo e alla coagulazione del sangue in tutto il corpo.
Si può verificare un’encefalopatia pancreatica (danno cerebrale) se i grassi che proteggono il sistema nervoso centrale vengono digeriti dagli enzimi pancreatici in circolo.
Fortunatamente di solito l’infiammazione è limitata alla zona del fegato e del pancreas, ma anche in questo caso la pancreatite è dolorosa e pericolosa per la vita.
La pancreatite può essere acuta o cronica, lieve o grave.
Cause
Si conoscono alcuni fattori predisponenti della pancreatite: obesità, malattie del fegato e infezione. Nella maggior parte dei casi non è possibile capire che cosa abbia provocato la pancreatite, ma conosciamo alcune cause che la possono scatenare:
Reflusso del contenuto duodenale nel dotto pancreatico. Il pancreas ha numerosi meccanismi di sicurezza per evitare l’auto-digestione per opera dei suoi enzimi. Un meccanismo consiste nell’immagazzinare gli enzimi in forma inattiva, in modo che siano innocui fino a quando non vengono mescolati con altri enzimi attivatori. Gli enzimi attivanti sono prodotti dalle cellule duodenali; gli enzimi digestivi del pancreas non si attivano fino a quando non sono fuori dal pancreas e mescolati con il cibo nel duodeno. Se il materiale alimentare presente nel duodeno riesce a risalire il dotto pancreatico ed entrare nel pancreas, gli enzimi vengono attivati prematuramente e causano la pancreatite. Questa sembra essere la causa di pancreatite più comune negli esseri umani, anche se non è comune nel cane.
Squilibri ormonali. Alcuni squilibri ormonali possono predispone il cane alla pancreatite, ad esempio diabete mellito e ipercalcemia. Queste condizioni sono associate a un alterato metabolismo dei grassi, che a sua volta predispone alla pancreatite. L’ipercalcemia inoltre comporta elevati livelli di calcio nel sangue che attivano gli enzimi digestivi immagazzinati nel pancreas.
Farmaci. L’uso di alcuni farmaci può predisporre alla pancreatite (ad esempio il bromuro di potassio e il fenobarbitale). L’esposizione a insetticidi organofosforici è stato implicato come causa di pancreatite. La somministrazione di farmaci cortisonici, invece, non causa pancreatite come si riteneva un tempo, anche se può causare un aumento della lipasi del sangue.
Traumi. I traumi al pancreas che si verificano ad esempio per un incidente d’auto o addirittura per la manipolazione chirurgica possono causare infiammazione e, quindi, pancreatite.
Tumori pancreatici. Un tumore del pancreas può portare all’infiammazione del tessuto pancreatico circostante.
Ingestione di grassi. In alcuni casi l’insorgenza della pancreatite può essere messa in relazione all’ingestione di un pasto ricco di grassi, come ad esempio dei ritagli di macelleria.
Ereditarietà. Gli Schnauzer nani sono predisposti alla pancreatite in quanto presentano un alterato metabolismo dei grassi di origine genetica.
Sintomi
I sintomi della pancreatite possono variare molto come gravità e non sono specifici, potendo simulare quelli di altri problemi gastrointestinali e persino dell’insufficienza renale. Il cane può mostrare anoressia, debolezza, vomito, febbre e dolore addominale, più raramente ittero e diarrea. La pancreatite colpisce più di frequente cani maturi e anziani.
Diagnosi
Fino a poco tempo fa venivano utilizzati per la diagnosi di pancreatite i livelli ematici di amilasi e lipasi (due enzimi digestivi pancreatici). Quando i loro livelli sono particolarmente elevati, è ragionevole ritenere che questi enzimi siano fuoriusciti dal pancreas a causa di una pancreatite; tuttavia, questi test non sono particolarmente sensibili o specifici. Amilasi e lipasi possono aumentare notevolmente anche in caso di somministrazione di corticosteroidi e se sono presenti perforazione intestinale, malattie renali o disidratazione.
Recentemente è stato sviluppato un nuovo test chiamato SPEC CPL (lipasi pancreatica specifica canina) che è diventato il test di scelta. Si tratta di un test immunologico di nuova generazione per la lipasi pancreatica canina. Questo test è in grado di rilevare l’83% dei casi di pancreatite (ha una sensibilità dell’83%) ed esclude altre malattie possibili nel 98% dei casi (cioè ha una specificità del 98% per la pancreatite). Non esiste un test simile per il gatto al momento.
Le radiografie possono mostrare alterazioni compatibili con una zona di infiammazione nella regione del pancreas. Tuttavia questa indagine non è molto sensibile nel rilevare la pancreatite, essendo in grado di individuare solo il 24% dei casi.
L’esame ecografico, invece, rileva il 68% dei casi e offre l’opportunità di visualizzare altri organi e di eseguire facilmente un prelievo di fluido dall’addome per eseguire ulteriori test. Dal momento che la pancreatite può essere accompagnata da un tumore pancreatico, l’ecografia dà l’opportunità di individuare tali fattori complicanti.
In alcuni casi, l’esplorazione chirurgica è l’unico modo per porre la diagnosi corretta.
Terapia
Non esiste una cura specifica per la pancreatite: la terapia è principalmente di sostegno. Il primo presidio terapeutico consiste nel non somministrare per bocca né cibo né acqua per almeno 2-3 giorni, per tenere il pancreas a riposo in modo che non secerni ulteriori enzimi. Nel contempo il cane viene costantemente tenuto idratato per via endovenosa.
La pancreatite è una condizione molto dolorosa e la gestione del dolore è importante per la guarigione. Il dolore se non trattato influenza negativamente il sistema immunitario e aumenta la mortalità. Spesso si somministrano anche farmaci contro la nausea. Gli antibiotici si utilizzano spesso perché, anche se la pancreatite non è una malattia batterica, l’invasione di batteri che risalgono dall’intestino malato è un evento comune.
Una volta che il paziente riprende a mangiare si somministra una dieta a basso contenuto di grassi, come ad esempio una dieta di prescrizione ad alto contenuto di fibra per minimizzare la stimolazione pancreatica. Dopo un episodio di pancreatite esiste la possibilità che nel pancreas permanga uno stato infiammatorio di lieve intensità, pertanto si continua ad alimentare il cane a vita con una dieta a basso contenuto di grassi.
Quando l’infiammazione pancreatica cessa sono possibili alterazioni cicatriziali del tessuto. Quando è danneggiato più dell’80% del pancreas, questo non può più produrre insulina con conseguente sviluppo di diabete, che può essere temporaneo o permanente a seconda della capacità dei tessuti del pancreas di rigenerarsi.
Prevenzione
È difficile prevenire la pancreatite, ma sicuramente è utile mettere a dieta i cani grassi fino a raggiungere un peso ideale ed evitare gli alimenti ricchi di grassi.