Un problema frequente nei conigli è il cosiddetto “torcicollo”, una condizione che va correttamente chiamata “sindrome vestibolare”. È preferibile non usare i termini “torcicollo” o “head tilt” (rotazione della testa) in quanto sono definizioni imprecise.
La sindrome vestibolare è facilmente riconoscibile perché il coniglio tiene appunto la testa inclinata da un lato. Sebbene questa condizione sia spesso diagnosticata come encephalitozoonosi, le cose sono in realtà molto più complicate e raramente è questa la diagnosi corretta.
Per capire di cosa si tratta, diamo per prima cosa un’occhiata al sistema vestibolare. Si tratta di un apparato che serve a mantenere l’equilibrio (riesco a stare in piedi senza cadere di lato), dare il senso di movimento (capisco se sono fermo o mi muovo) e consentire l’orientamento spaziale (so se la mia testa è dritta o inclinata). Il sistema vestibolare ha la stessa struttura e funziona allo stesso modo in tutti i mammiferi, compresi noi e i conigli.
Il sistema vestibolare è composto da due parti, una centrale localizzata alla base del cervello (nel tronco encefalico) composta da 4 nuclei per lato (nuclei vestibolari) e una periferica nell’orecchio interno. Le due parti comunicano tra loro tramite un nervo detto nervo vestibolare (VIII nervo cranico).
Si può ammalare sia la parte centrale che quella periferica; quando accade si altera il senso dell’equilibrio e compaiono i sintomi caratteristici. La testa viene tenuta inclinata o ruotata con un grado che va da una lieve torsione a una rotazione di 180°.
Le cause che possono far ammalare il sistema vestibolare possono essere diverse e tutte più o meno difficili da diagnosticare. Per questo motivo è una malattia complicata, anche se la presentazione clinica è di immediato riconoscimento.
La sindrome vestibolare periferica coinvolge l’orecchio interno (localizzato all’interno di un osso del cranio, l’osso temporale petroso, accanto all’orecchio) dove si trovano i canali semicircolari, le strutture deputate all’equilibrio. La forma periferica è la più comune e meno grave. Le cause più frequenti sono le infezioni dell’orecchio medio/interno (per estensione di un’otite esterna o per infezioni nasali attraverso le tube di Eustachio).
Nei conigli di razza ariete, che hanno le orecchie pendule, il condotto uditivo forma una piega che causa un restringimento. Questo restringimento rappresenta uno svantaggio perché predispone all’insorgenza di otiti, oltre a rendere difficile per il veterinario poterlo esaminare con l’otoscopio.
I tumori sono cause molto più rare di sindrome vestibolare periferica.
La forma centrale interessa il sistema vestibolare centrale, alla base del cervello, e può essere più grave. La causa più comune è data da infezioni cerebrali batteriche, in genere per la diffusione di infezioni dell’orecchio, dell’occhio, dei seni nasali o delle prime vie respiratorie. L’agente infettivo può essere Pasteurella spp. o altri batteri. L’infestazione da Encephalitozoon cuniculi come causa di sindrome vestibolare è controversa e comunque sovrastimata; in ogni caso è impossibile diagnosticarla sull’animale vivo.
Altre possibili cause di sindrome vestibolare centrale sono traumi, avvelenamento da piombo, infezione da Herpes simplex (rarissima e sempre fatale) contratta da persone infette, tumori cerebrali (rarissimi). Alcune forme vengono definite idiopatiche, espressione che significa che, anche facendo tutte le indagini diagnostiche, non si riesce a trovare la causa (spesso una causa c’è ma non si riesce a identificarla).
Sintomi
I segni clinici dei disordini vestibolari possono differire lievemente a seconda che la causa sia localizzata nel sistema periferico o in quello centrale.
Entrambe le forme possono mostrare, oltre alla deviazione della testa, atassia (incoordinazione), movimenti anomali e involontari degli occhi (detti nistagmo), movimenti in circolo stretto e perdita di equilibrio. La testa può essere deviata lateralmente (il naso è rivolto verso un lato) o inclinata (un orecchio è portato più in basso dell’altro).

Sindrome vestibolare
La forma centrale è spesso accompagnata da altri sintomi (riferibili a lesioni di altre aree del cervello) quali anoressia, abbattimento, paresi (paralisi parziale), nistagmo verticale (movimenti degli occhi verticali), rotolamento grave, interessamento di altri nervi cranici. Ha una prognosi peggiore ma è meno comune di quella periferica.
Nella forma periferica se l’infezione colpisce anche l’orecchio medio ed esterno può essere coinvolto il nervo facciale (VII nervo cranico) con assenza del riflesso palpebrale (il coniglio non riesce a chiudere le palpebre se le si toccano) e paralisi dei muscoli della faccia dallo stesso lato della lesione.
La visita
Quando visita un coniglio che presenta una sindrome vestibolare il veterinario si informa se c’è la possibilità che l’animale abbia subito traumi o cadute, se ha ricevuto farmaci (alcune medicine danneggiano il sistema vestibolare), se può essere stato a contatto con piombo o altre sostanze tossiche.
La visita clinica è sempre completa e valuta tutti i distretti corporei. In particolare si controlla la testa per evidenza di fratture, ascessi, lesioni. Spesso l’occhio tenuto in basso presenta lesioni da contatto quali cheratite o congiuntivite, perché strofina sul pavimento.
La visita neurologica serve a localizzare la lesione (periferica o centrale), anche se questa distinzione non è sempre possibile. Anche in caso di otite interna, non sempre vi sono segni esterni come presenza di pus nel condotto uditivo.
Nelle forme periferiche il nistagmo è solo orizzontale (gli occhi si muovono da un lato all’altro) e non ci dovrebbe essere rotolamento grave ma è possibile la perdita di equilibrio. In genere l’appetito è normale e il coniglio è vigile.
Esami collaterali
Gli esami collaterali possono risultare più o meno utili. Oltre agli esami del sangue (che solitamente nella sindrome vestibolare risultano normali),si può fare un esame radiografico della testa per valutare se sono presenti alterazioni tipiche dell’otite interna. Tuttavia spesso le lesioni dell’osso accanto all’orecchio interno non sono così gravi da essere evidenti radiologicamente.
La TAC o la risonanza magnetica, che si possono eseguire nei centri specializzati, sono invece molto utili per evidenziare lesioni delle ossa. Il test per l’encephalitozoonosi non è particolarmente utile perché risulta positivo in oltre la metà dei conigli e non dà informazioni utili per la diagnosi. Se risulta negativo è utile per escludere E. cuniculi dalla lista delle diagnosi differenziali. In alcuni casi può essere indicato effettuare un test per valutare i livelli di piombo nel sangue, se si sospetta un avvelenamento da piombo.
In molti casi, la diagnosi definitiva non può essere emessa nell’animale vivo.
Terapia
La diagnosi definitiva si raggiunge raramente pertanto è difficile effettuare una terapia mirata. Se si sospetta una malattia periferica (otite media/interna) si effettua una terapia antibiotica per un periodo minimo di tre settimane, che si può prolungare per mesi. L’antibiotico va dato per bocca o per iniezione, perché le gocce da mettere nell’orecchio non sono efficaci.
Nelle forme che non rispondono alla terapia medica si può proporre un intervento chirurgico per l’eliminazione del materiale infetto dall’orecchio interno. Tuttavia questo intervento è complicato e non necessariamente migliora i sintomi.
Se si sospettano eventuali infezioni cerebrali, anche se non diagnosticabili clinicamente, si effettua ugualmente una terapia antibiotica.
Encephalitozoon cuniculi è sempre escluso dalla diagnosi nei casi delle forme periferiche perché non può colpire il sistema nervoso periferico ma solo quello centrale (il cervello). Tuttavia, anche per quanto riguarda la forma centrale il suo ruolo è altamente controverso. In pratica, non esistono prove conclusive che possa essere implicato nella sindrome vestibolare.
Se tuttavia la presenza di encephalitozoonosi è fortemente sospetta (per esclusione di altre cause e i risultati del test specifico) si possono somministrare farmaci contro questo parassita, tenendo però conto che mancano studi clinici sulla loro sicurezza ed efficacia. In rari casi il loro impiego è stato associato alla comparsa di danni al midollo osseo con conseguente anemia.
Nei conigli più gravi sono importanti le cure di sostegno, come tenerli puliti, in un ambiente protetto imbottito, aiutandoli a nutrirsi e a bere se non sono autonomi. L’occhio tenuto verso il basso va lubrificato con pomate oftalmiche per prevenire lesioni corneali. Se il coniglio rifiuta di alimentarsi si somministrano liquidi per via sottocutanea e si effettua l’alimentazione assistita tramite siringa.
Prognosi
La sindrome vestibolare può decorrere in modo molto vario. Alcuni conigli guariscono completamente in poco tempo, per altri occorrono settimane o mesi. A volte permane un certo grado di deviazione della testa, anche notevole, ma compatibile con la capacità di muoversi e di nutrirsi autonomamente e un’ottima qualità di vita. Se il coniglio rifiuta il cibo la prognosi è peggiore; con l’aggravarsi progressivo dello stato mentale e l’insorgenza di debolezza spesso la prognosi è sfavorevole e conviene ricorrere all’eutanasia. Alcune forme di malattia vestibolare guariscono spontaneamente, senza alcun trattamento medico.