L’iperestrogenismo è una grave malattia che può colpire le furette in calore. È una condizione peculiare di questa specie che non si osserva nella cagna o nella gatta. È dovuta al fatto che quando la furetta va in estro (in calore) rimane in questo stato fino a che non si accoppia, oppure non sopraggiunge la fine dell’attività riproduttiva, in autunno. Poiché l’estro inizia in primavera, la furetta che non si accoppia può restare in calore per molti mesi, continuamente soggetta all’azione degli ormoni estrogeni. Questi agiscono sul midollo osseo, il tessuto che produce le cellule del sangue, danneggiandolo progressivamente. Dopo un paio di mesi dall’inizio del calore la furetta può già soffrire delle conseguenze delle lesioni al midollo osseo: anemia per diminuzione dei globuli rossi, immunodepressione e predisposizione alle infezioni per diminuzione dei globuli bianchi, emorragie per diminuzione delle piastrine. Se non si interviene tempestivamente, la furetta può morire in conseguenza di una di queste tre condizioni, o la lesione del midollo osseo può diventare irreversibile e causare la morte nonostante la terapia.
L’iperestrogenismo va sospettato in tutte le furette che sono in calore da più di due mesi. Il calore è facile da identificare in quanto si manifesta con un notevole aumento di volume della vulva.

Vulva d furetta in calore
I segni clinici causati dall’iperestrogenismo sono rappresentati da pallore, debolezza, depressione, piccole emorragie sulla cute (petecchie). Gli esami del sangue, in particolare la conta delle cellule ematiche, sono particolarmente importanti per stabilire la gravità della condizione. Oltre un certo grado di anemia, infatti, si sa che non ci sono possibilità di recupero e che è preferibile eseguire l’eutanasia.
Se la furetta invece è in condizioni recuperabili, si interviene bloccando immediatamente il calore. Ciò si ottiene con dei prodotti ormonali che provocano l’ovulazione e quindi l’uscita dall’estro.
In alternativa, se la furetta ha iniziato l’estro da non più di un mese o se l’esame del sangue mostra valori ancora accettabili si può effettuare la sterilizzazione (chirurgica o, preferibilmente, chimica).
Per prevenire questa patologia le furette devono essere sterilizzate la primavera successiva alla nascita. Poichè la sterilizzazione chirurgica può predisporre alla comparsa della malattia surrenalica è preferibile eseguire quella chimica, sicura e priva di effetti collaterali.