I gatti sono predisposti a soffrire di problemi alla vescica. La maggior parte di questi problemi richiedono una gestione a lungo termine per impedire che si ripetano, perciò è molto importante diagnosticarne la causa con precisione in modo da pianificare un’efficace terapia.

Indipendentemente dalla causa dei problemi alla vescica, i sintomi tendono ad essere gli stessi:
– la vescica è infiammata causando una minzione frequente,
– si possono osservare sforzi e dolore durante minzione,
– le urine possono essere molto torbide o contenere sangue,
– il gatto può urinare in posti insoliti e tende a leccare con eccessiva insistenza i genitali.

Nei gatti maschi, inoltre, si può verificare l’ostruzione dell’uretra, una situazione di emergenza che può facilmente comportare la distensione eccessiva della vescica fino anche alla rottura, con un accumulo di tossine nell’organismo, che può portare a morte nel giro di pochi giorni se non si interviene.

L’infiammazione della vescica può avere diverse cause. Quelle principali sono tre:
– cristalli di struvite,
– calcoli di ossalato,
– cistite idiopatica.
Occasionalmente si riscontrano altre cause, come le infezioni batteriche della vescica e i tumori alla vescica, soprattutto in gatti anziani o immunodepressi. Malattie sistemiche come insufficienza epatica o altre anomalie metaboliche possono favorire la formazione di cristalli o calcoli in vescica, ma è un evento raro.

Calcoli e cristalli

La formazione di cristalli nell’urina si verifica quando l’urina è satura di alcune sostanze chimiche, che non possono più restare disciolte e pertanto cristallizzano in particelle solide. Aggregati di queste particelle aumentano progressivamente di volume formando i calcoli. Il fatto che i cristalli restino disciolti o cristallizzino dipende da molti fattori. L’escrezione attraverso i reni delle sostanze che formano i cristalli è influenzata dalla concentrazione di queste sostanze nel sangue (e quindi nell’organismo nel suo complesso) e dalla funzionalità normale o anormale dei reni. Un effetto su queste sostanze lo ha la quantità (o concentrazione) d’acqua nell’urina, che dipende a sua volta dalla quantità d’acqua che beve l’animale e dalla capacità dei reni di concentrare le urine. È molto importante anche l’acidità (pH) delle urine, perché alcune sostanze chimiche possono rimanere disciolte ad un certo pH, ma se il pH si modifica si cristallizzano.
Tutti questi fattori influenzano non solo la formazione di cristalli, ma anche la velocità della loro formazione e la loro struttura chimica.

Cristalli di struvite

Cristalli di struvite al microscopio

Cristalli di struvite al microscopio

Sono i cristalli più comuni presenti nei gatti. Sono costituiti da magnesio, ammoniaca e fosfato. A differenza dei cani, dove di solito questi cristalli si formano in seguito ad infezioni della vescica, nei gatti questi cristalli tendono a formarsi continuamente, poiché i reni secernono fisiologicamente una rilevante quantità di queste tre sostanze chimiche. In determinate condizioni i cristalli possono aggregarsi e formare microscopici calcoli, simili a granelli di sabbia, che provocano l’infiammazione della vescica. Il pus e le cellule vescicali danneggiate “incollano” insieme questi cristalli, che possono formare un tappo che nei gatti maschi blocca facilmente l’uretra, il condotto che permette all’urina di uscire dalla vescica. Questa ostruzione impedisce alla vescica di svuotarsi e rappresenta sempre un’emergenza che richiede un trattamento tempestivo per sbloccare la vescica e un’adeguata terapia di sostegno. Se si osserva il gatto che si mette in posizione per urinare, ma non riesce a emettere urina o emette solo poche gocce, lo si deve far visitare subito, per verificare che non abbia un’ostruzione dell’uretra. Se è presente l’ostruzione, alla visita la vescica appare molto tesa e dolente. La terapia si effettua anestetizzando il gatto, applicandogli un catetere endovenoso per reidratarlo e sostenere la funzione cardiaca e renale, e liberando l’uretra dal tappo di cristalli. Quest’ultima procedura si effettua inserendo nell’uretra una piccola sonda con cui effettuare dei lavaggi ripetuti e delicati con una soluzione sterile, per rimuovere i cristalli. Quando l’uretra è stata liberata, la vescica può svuotarsi e la funzione dei reni riprendere. Talvolta gli episodi di ostruzione sono particolarmente frequenti; una soluzione definitiva consiste allora nell’eseguire una procedura chirurgica detta uretrostomia perineale: si effettua una nuova apertura in una porzione dell’uretra più a monte, dove il suo diametro è maggiore e non può occludersi anche se si riformano i cristalli.

Vescica e uretra del gatto

Vescica e uretra del gatto

Ostruzione del pene causata da un tappo di cristalli di struvite

Ostruzione del pene causata da un tappo di cristalli di struvite

La prevenzione, effettuata somministrando una dieta specifica che mantiene l’urina acida, è solitamente efficace. Gli alimenti per gatti devono essere a basso contenuto di magnesio, fosforo e azoto (che costituisce l’ammoniaca). L’acqua deve sempre essere a disposizione, perché diminuisce la concentrazione di queste sostanze nell’urina. Il valore di pH dell’urina è un fattore molto importante. Un basso pH (acidità) dell’urina impedisce la formazione di cristalli di struvite. Un buon mangime per gatti favorisce la formazione di urine acide; al contrario, gli alimenti commerciali di bassa qualità, ricchi di proteine vegetali, favoriscono la formazione di urine alcaline e quindi la formazione di struvite.

Calcoli di ossalato di calcio

La maggior parte dei casi di formazione di questi calcoli si verifica in gatti con livelli normali calcio (anche se il 35% presentano ipercalcemia) ed è causato dall’aumento dell’escrezione di ossalato di calcio e dalla diminuzione dell’escrezione di citrato (il citrato impedisce la formazione di questi cristalli), e dalla presenza di urina acida e concentrata. Questi fattori sono genetici: la condizione è più comune nei gatti di razza Persiana, Burmese e Himalayana, e più frequente nei maschi rispetto alle femmine. L’ossalato di calcio tende ad aggregarsi nella vescica e formare veri e propri calcoli, che possono essere eliminati solo per via chirurgica. I gatti con questi tipi di calcoli di solito non presentano cristalli microscopici, come nel caso della struvite.

Il modo più efficace per risolvere un problema di calcoli vescicali è di rimuoverli chirurgicamente. A tale scopo, il gatto viene anestetizzato e si esegue un’incisione sull’addome. La vescica viene sollevata, aperta, e i calcoli vengono rimossi. Si completa l’intervento suturando la parete della vescica e quindi quella addominale. Dopo la chirurgia si somministrano analgesici e antibiotici. In genere il paziente rimane ricoverato per un giorno o due per controllare la minzione. I calcoli vengono inviati al laboratorio per l’analisi.

Prevenzione della formazione dei calcoli di ossalato

L’asportazione chirurgica generalmente è la parte più semplice della gestione dei calcoli di ossalato di calcio; prevenire la loro ricomparsa è invece più complesso. Se il paziente presenta un aumento del calcio nel sangue (ipercalcemia), occorre determinarne il motivo approfondendo gli esami. Se i livelli di calcio nel sangue sono normali, è consigliabile il seguente trattamento, che comprende fasi successive:

1. Si somministra una dieta alcalinizzate con un contenuto limitato di proteine. Questo tipo di dieta contiene elevati livelli di fibra, non ha limitazioni di fosforo e ha un moderato contenuto di proteine. Gli alimenti in scatola sono preferibili al cibo secco (crocchette) per il loro maggiore contenuto di acqua, in quanto si vuole anche ottenere un’urina diluita. Per mantenere il pH urinario nel valore desiderato è utile anche frazionare i pasti nel corso della giornata, invece di lasciare il cibo sempre a disposizione. Si devono evitare integrazioni con vitamina C, che viene convertita in acido ossalico e porta alla formazione di ossalato. Perciò si deve controllare con attenzione il contenuto di eventuali integratori vitaminici che vengono somministrati al gatto.
Dopo 2-4 settimane si esegue un esame delle urine per vedere se sono presenti cristalli di ossalato di calcio (che non dovrebbero esserci), se l’urina è adeguatamente diluita (il peso specifico delle urine dovrebbe essere inferiore a 1.030), e se il pH dell’urina è alcalino (dovrebbe essere compreso nell’intervallo 6,8-7,5).

2. Se sono ancora presenti cristalli di ossalato, se l’urina non è sufficientemente diluita o se il pH dell’urina è ancora acido (pH inferiore a 7), si utilizza una percentuale maggiore di cibo umido rispetto a quello secco e si somministra un integratore a base di citrato di potassio, che inibisce la formazione di calcoli di ossalato. Il pH urinario ideale dovrebbe essere di 7,5. Dopo 2-4 settimane si esegue un nuovo esame delle urine.

3. Se l’urina contiene ancora cristalli, o presenta altre caratteristiche indesiderate riguardo diluizione e pH, si impiega un supplemento di vitamina B6. Si è infatti osservato che in alcuni gatti la formazione di calcoli di ossalato è causata da una carenza di vitamina B6. L’utilità della vitamina B6 non è certa, ma è comunque un tentativo che vale la pena di fare. La carenza di vitamina B6 porta all’aumento di acido ossalico sangue che a sua volta induce un aumento di ossalati nell’urina.

4. Una volta ottenuto un esame delle urine con valori appropriati, il paziente è ricontrollato ogni 3 – 6 mesi effettuando un esame delle urine e un esame radiografico. In tal modo, se il paziente è una femmina eventuali nuovi calcoli possono essere identificati quando sono ancora abbastanza piccoli da poter essere indotti a passare naturalmente. Un gatto maschio invece richiederà una chirurgia per rimuovere i calcoli perché l’uretra del maschio è troppo piccola per consentire il passaggio naturale dei calcoli.

Cistite idiopatica

Si tratta di una forma di infiammazione della vescica che si verifica senza che siano identificabili cristalli, calcoli, batteri o eventuali altre cause riconoscibili. È il problema vescicale più comune nei gatti giovani. Si ritiene che sia causata da un’anomalia dell’innervazione della vescica e una permeabilità anormale della parete della vescica, che permette all’urina di penetrare gli strati interni della parete causando infiammazione e dolore. I sintomi non sono specifici e sono simili a quelli degli altri problemi vescicali. Nell’urina possono essere presenti pus e sangue e la minzione è dolorosa e frequente. Il gatto tende a urinare fuori dalla cassetta sporcando in giro per casa. Anche se sintomi possono essere gravi, talvolta si risolvono nel giro di pochi giorni. Nei casi lievi possono ripresentarsi solo poche volte l’anno, ma in alcuni gatti l’infiammazione può essere quasi continua. Si ritiene che lo stress possa svolgere un ruolo importante in questa patologia. Nella maggior parte dei casi i gatti colpiti rispondono ai farmaci utilizzati per i problemi comportamentali (antidepressivi). Questi possono diminuire lo stress, come pure rilassare il muscolo vescicale e ridurre l’infiammazione. Molto utile è anche la somministrazione di analgesici, per lenire il dolore legato alla cistite. La somministrazione di diete umide permette di aumentare l’ingestione di acqua, diluendo l’urina e quindi il suo effetto irritante sulla parete vescicale.
In generale, è utile minimizzare ogni forma di stress e fornire un ambiente tranquillo ma allo stesso tempo stimolante. A volte è efficace anche l’utilizzo di feromoni felini (Feliway®) che hanno un effetto calmante nei gatti particolarmente nervosi e stressabili.

Maggiori informazioni su questo articolo