Questa tartaruga, una Testudo hermanni che viveva libero in giardino, è finita sotto la ruota di un’automobile. Ha riportato delle lesioni a livello del ponte (la parte della corazza che unisce le due metà, il carapace e il piastrone). Alcune delle placche ossee si sono staccate e i tessuti sottostanti sono rimasti esposti. Sotto la parte ossea della corazza è presente la membrana celomatica, che avvolge gli organi interni. In questo caso la membrana è quasi intatta e non ci sono lesioni agli organi interni.

Aspetto della lesione della corazza quando la tartaruga è stata ferita.
La radiografia mostra l’entità delle lesioni. Spostando il cursore sulla sinistra si vedono i margini della frattura.
Questa tartaruga ha riportato lesioni di media gravità, che hanno la possibilità di guarire bene con le cure adeguate.
Per prima cosa abbiamo somministrato alla tartaruga analgesici e antibiotici, quindi abbiamo lavato la ferita con soluzioni antisettiche per asportare la sporcizia (terra, frammenti di erba…).
Per controllare la perdita di sangue, proteggere i tessuti sottostanti e favorire la riparazione abbiamo ricoperto la lesione con tavolette di collagene, una sostanza organica che stimola la cicatrizzazione. Abbiamo ricoperto il tutto di crema antisettica e per ultimo abbiamo fasciato la corazza.

Aspetto della lesione dopo una settimana. La tavoletta di collagene inizia a riparare la lesione.
Con il progredire della guarigione la lesione si ricopre con una crosta al di sotto della quale si forma un nuovo strato di tessuto fibroso, che in seguito si ossifica riparando la corazza. Rimarrà una cicatrice permanente, ma l’integrità della corazza viene ristabilita.

Dopo due mesi

Dopo 4 mesi

Dopo altri 4 mesi, la ferita è ossificata

L’anno successivo, a 14 mesi circa dal trauma iniziale, il processo di guarigione è completo.
