
Gli ascessi auricolari (ascessi dell’orecchio) sono una condizione piuttosto frequente nelle tartarughe. Sembra strano che un rettile, che apparentemente non ha orecchie, possa sviluppare un ascesso auricolare, ma in realtà l’orecchio è presente, almeno in parte. Manca infatti nei rettili il classico padiglione auricolare e il condotto uditivo, ma il resto dell’apparato uditivo, dal timpano in poi, c’è. Ai lati dalla testa è presente una squama rotondeggiante: è al di sotto di questa che si trova la membrana timpanica e oltre a questa sono presenti la cavità timpanica, o orecchio medio, e l’orecchio interno, con l’apparato uditivo.
Gli ascessi auricolari delle tartarughe si presentano come una tumefazione, più o meno evidente, a livello della membrana timpanica. Spesso la tumefazione è così rilevante che la tartaruga non riesce a retrarre la testa dentro la corazza. Può essere colpito un solo lato o, più raramente, entrambi. Gli ascessi auricolari sono più comuni in quelle d’acqua anche se talvolta si osservano in quelle terrestri.
Cause
La formazione di questi ascessi indica che vi sono errori nella gestione. In genere sono presenti più cause contemporaneamente.
- Temperatura insufficiente. Poiché le tartarughe dipendono dalla temperatura ambientale per regolare la propria temperatura corporea se l’ambiente in cui vivono è troppo freddo il loro metabolismo rallenta e con questo tutte le funzioni organiche, compreso il sistema immunitario. Pertanto non possono combattere adeguatamente i batteri e possono contrarre infezioni più facilmente.
- Errori alimentari. Se la dieta non è completa e bilanciata, come accade nelle tartarughine alimentate solo con gamberetti secchi, si può verificare una carenza di vitamina A. Questa carenza causa un’alterazione del rivestimento interno dell’orecchio che si sfalda, formando un ambiente ideale per la crescita dei batteri e la formazione del pus.
- Scarsa igiene. L’acqua in cui vivono le tartarughe si inquina facilmente a causa dei residui di cibo e delle feci prodotte dai rettili. Se il sistema di filtraggio o il ricambio dell’acqua non sono sufficienti a tenere bassa la carica batterica, i microbi possono raggiungere l’orecchio tramite le tube di Eustachio, dei sottili canali che mettono in comunicazione l’interno della bocca con l’orecchio.
Il pus nei rettili è quasi sempre duro, solido, e l’ascesso continua ad aumentare accumulando materiale strato su strato, tanto che a volte il timpano arriva persino a perforarsi a causa della tensione della pelle. Questa massa solida non può essere eliminata se non intervenendo chirurgicamente per asportarla.
Diagnosi
La tartaruga viene portata dal veterinario a causa della tumefazione che presenta a lato della testa. Il veterinario può emettere la diagnosi solo in base all’aspetto della lesione, che è tipico. È però importante arrivare a capire cosa ha favorito la comparsa dell’ascesso in modo da evitare che si riformi.
Terapia
La terapia medica (la somministrazione di antibiotici per bocca o per iniezione) non ha successo, salvo che in alcuni casi iniziali, in cui il pus non si è solidificato. Per ottenere la guarigione occorre l’asportazione chirurgica dell’ammasso solido di pus che si trova nella cavità timpanica.
Prima di eseguire l’intervento il veterinario valuta le condizioni generali dell’animale per assicurarsi che possa essere sottoposto ad anestesia generale. Effettuata l’anestesia, la membrana timpanica viene incisa per poter afferrare ed estrarre l’ascesso. Se possibile questo viene asportato in blocco, in modo da non lasciare residui. La cavità, spesso piuttosto ampia, viene lavata con soluzioni disinfettanti e riempita di pomata antibiotica. L’incisione viene lasciata aperta perché si richiude spontaneamente in pochi giorni e non è necessario suturarla.
L’ascesso espandendosi altera la struttura ossea che circonda la cavità timpanica e la dilata, pertanto dopo la chirurgia è normale che l’orecchio appaia ancora gonfio.
Dopo l’intervento il rettile può tornare alla sua vita, ma è importante che vengano corretti gli errori di gestione che hanno portato alla formazione dell’ascesso. In caso contrario, è facile che questo si riformi.
Se non viene curato l’ascesso auricolare continua ad espandersi e l’infezione può colpire le ossa della testa, causando infezioni molto più gravi.

Voluminoso ascesso auricolare in una tartaruga d’acqua dolce

La membrana è stata incisa e si vede il pus che riempie la cavità timpanica

L’ascesso è stato estratto dalla cavità timpanica