Nei rettili Il tratto digestivo, il sistema riproduttivo e la vescica (nelle specie che la possiedono) si svuotano all’esterno con una unica apertura, la cloaca. Si tratta della fessura che si apre sotto la coda.

Nei rettili si può talvolta verificare il prolasso (cioè l’uscita) di varie strutture attraverso la cloaca. I tessuti che prolassato possono essere vari, tra cui il tratto gastrointestinale (colon, intestino crasso), vescica urinaria, fallo (nelle tartarughe), emipeni (in serpenti e sauri) e l’ovidotto (l’organo che rappresenta l’utero). In rari casi persino i reni possono prolassare dalla cloaca.

La causa consiste in genere in sforzi eccessivi per evacuare, secondariamente a varie cause:

  • Livelli di umidità inadeguati e mancanza di acqua per bere che portano alla disidratazione e alla costipazione.
  • Gestione scorretta per quanto riguarda illuminazione, dimensioni del terrario e gradienti di temperatura.
  • Malattia ossea metabolica e mancanza di calcio che alterano la funzionalità del tratto gastrointestinale.
  • Tumori o infezioni che riducono il lume del tratto intestinale
  • Il fallo (nelle tartarughe).
  • Gli emipeni (nei sauri e nei serpenti) a causa dalle ghiandole odorifere costipate o infette o dei tappi smegma (una secrezione densa e ceruminosa di sperma che si accumula nell’emipene) per motivi non del tutto chiari.
  • Traumi (nei sauri e nei serpenti) causati da tecniche di sessaggio improprie.
  • I prolassi dell’ovidutto nelle femmine sono di solito causati dall’incapacità di partorire o deporre le uova (distocia, stasi ovulatoria). Una causa può essere la carenza di calcio o la mancanza di un adeguato sito di deposizione.
  • Prolasso di colon e intestino crasso di solito derivano da infezioni parassitarie o batteriche, da costipazione o dall’ingestione di corpi estranei (es. materiale di substrato inadeguato).
  • Il prolasso della vescica di solito è causato da calcoli vescicali.

Il prolasso cloacale si può verificarsi in rettili di qualsiasi specie e di entrambi i sessi. Sono comuni nelle specie che producono molte uova. I fattori di rischio includono errori di gestione, in particolare diete a basso contenuto di calcio e altri minerali.

Alla visita clinica di solito è facile determinare che un rettile ha un prolasso perché si osserva del tessuto che sporge dall’apertura cloacale. La difficoltà è determinare quale tessuto è prolasso e perché, ma è fondamentale sia determinare di che organo si tratta che il motivo del prolasso per effettuare il trattamento e la prevenzione appropriati. Altri reperti anormali che si trovano spesso all’esame sono disidratazione, cattive condizioni generali e debolezza.

Prolasso colon

Prolasso del colon in un’iguana

Prolasso cloacale

Prolasso del colon in un camaleonte

Prolasso cloacale

Prolasso di un emipene in un geco leopardino

Prolasso cloacale

Prolasso del pene in una Malaclemys terrapin

Prolasso cloacale

Prolasso del pene in una Trachemys scripta

Prolasso cloacale

Prolasso del pene in una Testudo hermanni

Prolasso dell’utero in una Testudo hermanni

Prolasso completo dell’utero in una Testudo marginata

Diagnosi

Di fronte ad un rettile con un prolasso il veterinario raccoglie informazioni dettagliate sulle condizioni di allevamento ed effettua un accurato esame clinico generale. In molti casi, il tipo di tessuto che è prolasso può essere identificato a vista. Spesso è necessario eseguire esami ulteriori per determinare che tessuto è prolassato o le cause della condizione. Esami utili sono

  • l’esame delle feci per la ricerca di parassiti
  • esami radiografici per valutare la presenza di calcoli, uova, malattia ossea metabolica
  • esami del sangue per valutare lo stato generale, la presenza di infezioni, i livelli di calcio
  • endoscopia per osservare lo stato degli organi interni e per aiutare a identificare il tessuto prolassato quando non è immediatamente evidente

Terapia

I prolassi vanno considerati un’emergenza e il trattamento va iniziato prima possibile: più il tessuto prolassato resta all’esterno più va incontro a lesioni, essiccamento, necrosi, infezioni. In attesa di giungere dal veterinario si deve proteggere il tessuto avvolgendolo è un panno morbido e umido.

Una volta identificato il tipo di tessuto che sta sporgendo, il veterinario tenterà di rimetterlo nella sua posizione normale. Il tessuto viene pulito e lubrificato e riposto delicatamente nella cloaca. Se il tessuto è gonfio, il veterinario può usare una soluzione concentrata di zucchero o una leggera pressione per aiutare a ridurre la dimensione del tessuto prima di spingerlo nella cloaca. Spesso il tessuto del fallo o degli emipeni è necrotico e in questo caso è preferibile amputare questi organi. I rettili usano il fallo o gli emipeni solo per la riproduzione e non per la minzione, quindi possono essere asportati senza conseguenze per la vita.

Per evitare che il tessuto prolassi di nuovo può essere necessario applicare dei punti di sutura temporanei ai lati della cloaca per ridurre l’apertura. Ciò consente al rettile di defecare ma impedisce al tessuto di prolassare ancora. Queste suture possono essere lasciate per tre o quattro settimane.

A seconda di ciò che ritiene essere la causa del prolasso, il veterinario può suggerire cambiamenti nella gestione (dieta, illuminazione e temperatura), un intervento chirurgico per prevenire futuri prolassi (rimozione di calcoli vescicali, rimozione delle ovaie o di un tumore) e antibiotici per le infezioni.

Prognosi

Ci sono buone possibilità di un recupero completo se il prolasso è recente e la causa può essere identificata e corretta. La possibilità di una cura è ridotta se il prolasso è in corso da più di 24 ore e se c’è un danno all’organo o al tessuto prolasso.

Prevenzione

Vi sono molte cause per cui possono verificarsi prolassi cloacali, ma i più comuni sono i problemi di gestione. Eventuali problemi una volta identificati vanno corretti in modo tale da minimizzare il rischio di futuri prolassi.