Per gli uccelli la cura e la pulizia delle penne è un’attività estremamente importante e che occupa molto tempo; in natura, se un volatile non ha il piumaggio in condizioni eccellenti non è in grado di sopravvivere, perché non può volare in modo efficiente ed è facile preda di altri animali. Nei pappagalli in cattività può accadere che questa attività diventi eccessiva e patologica, portando all’automutilazione (danneggiamento o strappamento delle penne, lesioni alla cute o addirittura alla muscolatura sottostante).
Lo strappamento delle penne autoinflitto è una patologia piuttosto comune in medicina aviare; può avere molte cause, che spesso concorrono insieme, e può essere difficile riconoscere e quindi trattarle in modo adeguato.
Nei pappagalli allo stato libero questa sindrome non è mai stata segnalata; si tratta dunque di una patologia da cattività. Nel trattamento di questo problema l’errore più comune che si può commettere è di assumere automaticamente che si tratti di un problema strettamente comportamentale, senza indagare altre possibili cause.
Di fronte ad un uccello con lesioni al piumaggio il veterinario per prima cosa deve cercare di stabilire che si tratti effettivamente di un problema di automutilazione. Si può ad esempio osservare che nei problemi di strappamento è risparmiata la zona dove l’uccello non arriva con il becco, vale a dire la testa; nel resto del corpo le penne sono mancanti o danneggiate dal becco (spezzate o con le barbe danneggiate). Si può inoltre osservare che le penne sono danneggiate e masticate, quindi sono state lesionate dal pappagallo stesso.
E’ anche utile differenziare tra strappamento e mutilazione (masticazione) delle penne, perché nel secondo caso è più probabile che si tratti di un problema comportamentale.
In secondo luogo si deve stabilire la causa (o le cause) dell’automutilazione, iniziando con il raccogliere la storia completa del pappagallo (anamnesi). Un’anamnesi accurata permette di stabilire come il problema è iniziato e come si è evoluto, qual è l’alimentazione fornita, le modalità di allevamento, la presenza di eventuali sostanze tossiche nell’ambiente (ad esempio fumo di sigaretta), il tempo che l’uccello trascorre da solo o in compagnia, cambiamenti avvenuti nell’ambiente, ecc.
La visita permette rilevare la distribuzione delle lesioni, il tipo di danno inflitto alle penne (che possono essere completamente strappate, o essere invece spezzate o avere le barbe masticate e il calamo intatto, o essere masticate fino a lesionare il calamo), la presenza di lesioni alla pelle (arrossamenti, escoriazioni, croste, ecc.) o di parassiti.
Molto spesso è necessario ricorrere a esami collaterali per indagare se esistono patologie responsabili di questo comportamento anomalo, o eventualmente altre patologie non direttamente correlate allo strappamento, che vanno comunque corrette, in quanto possono creare un livello di stress che favorisce il problema cutaneo. I possibili esami sono numerosi; la valutazione minima di base comprende un esame del sangue e un esame delle feci per la ricerca dei parassiti intestinali. Infatti, diverse patologie degli organi interni (epatiche, renali, intestinali, ecc.) possono essere associate allo strappamento delle penne. In base alla valutazione iniziale il veterinario deciderà se eseguire contemporaneamente altri accertamenti o attendere l’esito dei primi esami per orientarsi in seguito nella scelta di quelli successivi.
Altri esami che possono risultare utili comprendono: esame citologico, biopsia cutanea, esame batteriologico, radiografie, valutazione dei livelli ematici dei metalli pesanti, test virologici (PBFD, polyomavirus), test per la clamidiosi, valutazione della funzionalità tiroidea.
Se tutti gli esami medici non riescono a evidenziare eventuali patologie, o se il loro trattamento non risolve il problema, si può emettere una diagnosi di disordine comportamentale.
Cause dello strappamento delle penne
Parassiti interni
La giardiasi, una malattia parassitaria intestinale causata dal parassita microscopico Giardia, può essere associata allo strappamento delle penne, soprattutto nelle calopsitte; si ritiene che il meccanismo sia riferibile a una reazione allergica al parassita. Lo strappamento inizia a livello di ali, fianchi e arti posteriori. Lo strappamento può essere l’unico sintomo associato alla giardiasi, e poiché l’emissione del parassita nelle feci spesso è sporadica, si può tentare il trattamento anche se l’esame delle feci è negativo, nel caso si sospetti questo problema.
Lo strappamento è stato messo in relazione anche alla presenza di altri parassiti intestinali e di parassiti ematici.
Reazioni allergiche
Alcuni studi preliminari indicano che negli uccelli sono possibili reazioni allergiche che si manifestano con prurito cutaneo e quindi automutilazione. Si sospetta che possano essere implicati sia allergeni alimentari che ambientali. In effetti, alcuni casi di strappamento delle penne rispondono alla somministrazione di cortisonici o di antistaminici, i farmaci che si impiegano nel trattamento delle allergie. Se si sospetta un problema allergico, si può tentare di ridurre o eliminare l’esposizione all’antigene, seguendo gli stessi principi validi per cani e gatti (e persone). Per gli allergeni aerei (pollini, polveri) è utile mantenere una pulizia meticolosa, arieggiare spesso, evitare con cura il fumo di sigaretta, spray di vario tipo e deodoranti ambientali nell’area in cui è alloggiato il pappagallo. Nel caso degli allergeni alimentari si può tentare una dieta ipoallergica usando un mangime pellettato di ottima marca privo di conservanti e coloranti.
Se queste misure non si rivelano adeguate si può provare con antistaminici e altri farmaci impiegati nelle allergie. I cortisonici sono da evitare per i potenziali effetti collaterali, molto gravi nei pappagalli.
Malattie interne
Gli uccelli affetti da malattie del fegato possono provare prurito cutaneo, che a si manifesta con lo strappamento delle penne. In pratica, ogni tipo di patologia a carico degli organi interni (compresi gli avvelenamenti da metalli pesanti e i tumori) può causare una sensazione di disagio che porta allo strappamento o all’automutilazione. Per questo è importante il ricorso agli esami collaterali per la valutazione dello stato generale dell’animale.
Infezioni della pelle
Si ritiene che la pelle degli uccelli sia relativamente resistente alle infezioni batteriche, tuttavia queste, e in particolare le infezioni del follicolo della penna, vanno escluse in corso di strappamento. Le infezioni batteriche e fungine possono essere la causa o la conseguenza dello strappamento delle penne. In entrambi i casi, si deve istituire una terapia appropriata.
Nei pappagalli che si strappano le penne può essere indicato eseguire i test per la malattia del becco e delle penne (PBFD) e l’infezione da polyomavirus.
Recentemente si è scoperto che alcuni casi di strappamento sono correlati a infezioni cutanee da un lievito chiamatoMalassezia.
Carenze alimentari
Un’alimentazione sbilanciata e gravemente carente è molto comune negli uccelli in cattività (tipico il caso delle diete di soli semi, talvolta “integrate” con un pezzetto di mela e una foglia d’insalata). Una dieta carente e squilibrata è da correggere in tutti i casi, indipendentemente da problemi di piumaggio, e a maggior ragione se questi problemi sono presenti.
Alcuni ritengono che lo strappamento delle penne in caso di alimentazione carente possa rappresentare una forma di pica (ingestione di materiale non alimentare), nel tentativo di assumere proteine animali non fornite con la dieta. Alcuni casi di strappamento rispondono alla semplice somministrazione di un’alimentazione corretta, all’esposizione all’aria fresca e alla luce solare diretta e ai bagni.
Disordini comportamentali
Come già detto, non è corretto emettere una diagnosi di strappamento delle penne su base comportamentale senza aver prima eseguito una serie di esami medici con esito negativo, quindi è una diagnosi che si emette dopo aver escluso tutta una serie di patologie.
Sono più predisposti allo strappamento di origine comportamentale i cinerini, i cacatua e i conuri, mentre questo problema è raro in cocorite e calopsitte.
Quando si sospetta che alla base dello strappamento non ci sia un problema medico ma “psicologico”, si deve approfondire l’anamnesi comportamentale e ambientale, per tentare di identificare le cause, in modo da poter instaurare un’apposita terapia comportamentale e/o farmacologica. Spesso si tratta di una serie di problemi che si sovrappongono, e che si manifestano con lo stesso identico sintomo. Tra le possibili cause possiamo citare lo stress, la paura (di altri animali o di persone), la solitudine, la frustrazione sessuale, la ricerca di attenzioni. La mancanza di sonno può essere una causa: normalmente gli uccelli hanno bisogno di 10-12 ore di sonno; è poco probabile che un pappagallo alloggiato in casa possa godere di un numero di ore di sonno sufficienti, al buio e in tranquillità, a meno che di sera non sia spostato in un ambiente silenzioso della casa.
Un altro fattore da tenere presente è che lo strappamento delle penne può causare il rilascio di endorfine, sostanze simili alla morfina prodotte dall’organismo, che danno una sensazione di piacere e sono in grado creare dipendenza, perpetuando il comportamento dannoso. Una volta iniziato, lo strappamento può diventare un’abitudine e continuare anche se è cessata la causa scatenante. Talvolta il danno al follicolo è così grave che la penna non è più in grado di ricrescere, anche se si risolve il problema iniziale.
La terapia comportamentale richiede l’identificazione della causa o cause scatenanti lo strappamento delle penne, la loro rimozione se possibile, e la sostituzione del comportamento sgradito con altri accettabili.
Cause frequenti di strappamento sono la solitudine e la noia, per cui l’uccello indugia in questa forma di automutilazione per mancanza di stimoli adeguati. In tal caso è molto utile arricchire l’ambiente in cui vive l’animale con giocattoli, porre la gabbia in una zona dove sia presente attività da parte dei membri della famiglia, fornire esercizio fisico, interagire spesso con il pappagallo, anche dandogli contatto fisico con le carezze.
Anche la ricerca di attenzione è una causa frequente. I pappagalli sono animali socievoli che vivono in gruppo, e mantenere il contatto con i loro simili è un comportamento innato, che cercano di replicare con la loro famiglia umana. Un pappagallo trascurato eseguirà qualunque comportamento che attiri su di lui l’attenzione del proprietario, compreso strapparsi le penne. Inoltre i pappagalli sono di natura chiassosi e amano gridare, e un essere umano che strilla e si agita di fronte a loro perché vuol far cessare un comportamento sgradito (lo strappamento) non fa altro che aumentare il divertimento dell’animale e premiare l’azione da interrompere. Al contrario, non prestando attenzione al comportamento sgradito, e anzi lasciando la stanza ogni volta che l’animale inizia a strapparsi le penne si punisce tale comportamento, giacché l’uccello otterrebbe esattamente l’effetto opposto a quello desiderato. Inoltre, occorre premiare i comportamenti positivi, ad esempio quando il pappagallo sta fermo tranquillo o gioca da solo. Un semplice premio consiste nel parlare all’animale in tono tranquillo e lodarlo, o nel somministrargli dei bocconi graditi, o permettergli di uscire dalla gabbia se questa è un’attività a cui è abituato.
Altre cause di strappamento sono la paura, la frustrazione sessuale, lo stress (cambiamenti nell’ambiente ad esempio), disordini ossessivi/compulsivi, il taglio delle remiganti eseguito per impedire all’animale di volare. Tuttavia le basi comportamentali dello strappamento delle penne non sono ancora del tutto chiariti, e alcuni pappagalli continuano a mantenere questo tipo di comportamento nonostante ogni tipo di terapia comportamentale.
Per valutare l’efficacia delle modificazioni comportamentali occorrono diverse settimane. Se con questo metodo non si riesce ad ottenere risultati apprezzabili si può tentare il ricorso ai farmaci che influiscono sul comportamento, tenendo presente che gli studi al riguardo sono ancora scarsi e che vanno ancora considerati sperimentali.
Non si deve trascurare di fornire un’alimentazione adeguata e di permettere all’uccello di fare il bagno, il che incoraggia una corretta attività di pulizia e aiuta penne e cute a mantenersi in buone condizioni.