Il dotto arterioso pervio è uno dei difetti congeniti più comuni del cane e si verifica circa in 1 su 1000. È raro nel gatto, verificandosi in circa 2 su 10.000. Dopo la nascita l’aorta (l’arteria più grande, che emerge dal cuore) contiene sangue ossigenato diretto al corpo mentre l’arteria polmonare porta sangue non ossigenato ai polmoni. Durante la vita fetale le cose sono diverse, perché il feto non respira e riceve l’ossigeno dalla madre, non dalla circolazione polmonare, e i polmoni non scambiano ossigeno con l’aria. Il dotto arterioso è un piccolo canale che durante la vita fetale congiunge l’aorta e l’arteria polmonare, per cui parte del sangue viene dirottata dal circolo polmonare, in cui non servirebbe, alla circolazione generale tramite l’aorta. Dopo la nascita i polmoni si espandono e il sangue può circolarvi e ossigenarsi. Il dotto arterioso non serve più e in pochi giorni si chiude completamente, diventando un legamento.
In alcuni casi il dotto non si chiude e resta aperto (pervio), facendo mescolare il sangue non ossigenato con quello ricco di ossigeno. A causa della pressione maggiore presente nell’aorta rispetto all’arteria polmonare il sangue percorre il tragitto inverso rispetto alla vita fetale, portando parte del sangue ossigenato diretto al corpo nel circolo polmonare. Il corpo riceve una quantità di sangue minore, per cui compensa con la ritenzione di liquidi per aumentare la pressione arteriosa. Il volume di sangue circolante aumenta, causando un aumento di volume del cuore sinistro, che deve pompare con maggior forza.
Anche il circolo polmonare risente negativamente del dotto pervio. L’arrivo di sangue attraverso il dotto causa un aumento di pressione dei vasi polmonari per cui trasudano liquido nei polmoni, condizione detta edema polmonare. Si origina quindi un’insufficienza cardiaca congestizia sinistra.
La gravità di questa condizione dipende ovviamente dalle dimensioni del dotto. Se il suo diametro è ridotto è compatibile con una vita normale, se è grande può causare la morte per insufficienza cardiaca. Di conseguenza anche i sintomi varieranno: possono essere del tutto assenti oppure possono comparire respiro affannoso, intolleranza all’esercizio, scarso accrescimento o collasso dopo uno sforzo fisico. Se non trattati, il 70% dei cani muoiono entro l’anno di età.
Il dotto arterioso pervio ha una predisposizione a comparire nelle femmine di alcune razze: maltese, volpino di Pomerania, cane pastore delle Shetland, springer spaniel inglese, cocker spaniel americano, keeshond, bichon frisé, pastore tedesco, collie, setter irlandese, Kerry blue terrier, Labrador retriever, Terranova, barboncino nano e toy, chihuahua e yorkshire. È un disordine ereditario per cui i cani colpiti, anche se curati, non vanno riprodotti.
Diagnosi
Il veterinario può individuare la presenza di un dotto arterioso pervio nel cucciolo con un’accurata auscultazione del cuore. Il dotto pervio causa un soffio cardiaco molto caratteristico, presente sia in sistole (contrazione) che in diastole (rilassamento) del ciclo cardiaco e quindi definito continuo. Tuttavia il soffio non è presente nei punti caratteristici in cui si ausculta normalmente il cuore, ma più avanti, verso l’ascella. Potrebbe quindi sfuggire durante una visita di routine se non si ausculta nel punto specifico per verificare che non sia presente.
Per confermare la presenza di un dotto pervio si possono eseguire delle radiografie del torace. Queste permetto di escludere l’edema polmonare secondario all’insufficienza cardiaca e cercare un caratteristico ingrossamento dell’aorta e del lato sinistro del cuore.
L’esame migliore per confermare la diagnosi è l’ecocardiografia che consente di misurare tutte le dimensioni delle camere cardiache e di visualizzare il dotto pervio. Inoltre, l’ecocardiografia consente di scoprire ulteriori difetti cardiaci congeniti in quanto non è insolito che un cucciolo o un gattino ne abbiano più di uno. Infine, l’ecocardiografia può aiutare a determinare il trattamento migliore.
Terapia
È meglio non aspettare che l’animale sia adulto o gravemente malato per iniziare il trattamento perché senza cure circa 2/3 dei cuccioli colpiti muoiono prima dell’anno di età. Inoltre, più vecchio è l’animale al momento della correzione, più rischiosa è la procedura.
Chirurgia
L’intervento chirurgico consiste nel legare il dotto dopo aver aperto il torace, ed è un intervento altamente specialistico. In mani esperte il tasso di complicanze è inferiore al 5%, con meno del 2% di casi che richiedono una seconda procedura a causa della riapertura del dotto.
La chirurgia è il metodo generalmente scelto per la riparazione del dotto arterioso pervio nei gatti e nei cani molto piccoli a causa delle piccole dimensioni del corpo e dei loro vasi.
Occlusione intravascolare
Nei cani (come negli esseri umani) l’opzione più comune oggi è quella di utilizzare un dispositivo inserito nell’aorta fino al dotto per tapparlo. Oggi si impiega un dispositivo specifico, l’occlusore Amplatzer, sviluppato per l’uso nei cani. Questo dispositivo funziona come un doppio ombrello che viene aperto all’interno del dotto. Si adatta perfettamente al dotto e provoca una coagulazione quasi immediata al suo interno, interrompendo il passaggio del sangue.
Le percentuali di complicanze con i dispositivi di occlusione sono simili o inferiori a quelle dell’intervento chirurgico, presentano meno complicazioni e hanno il vantaggio che non è necessario aprire il torace. Si inserisce solo un catetere attraverso l’arteria femorale per inserire il dispositivo. In alcuni casi l’occlusione intravascolare con il catetere non è fattibile, in particolare se il dotto è molto grande o nei cani di razza toy che sono troppo piccoli.
Risultati
Se l’intervento chirurgico ha successo il cane dovrebbe essere in grado di condurre una vita normale. Questo difetto cardiaco congenito è essenzialmente curabile e prima viene trattato meglio è: nella maggior parte dei casi, i cardiologi intervengono entro i primi 6-12 mesi di vita. Più si aspetta più difficile può essere la riparazione perché il dotto diventa più fragile e può strapparsi più facilmente. Se il cane ha subito un danno irreversibile al cuore prima dell’intervento, potrebbe aver bisogno di assumere farmaci per il resto della vita.