Questa condizione è una grave complicanza del digiuno; quando il coniglio non mangia e quindi non assorbe più sostanze nutritive dall'intestino l’organismo mobilita i grassi dal tessuto adiposo. I grassi vengono trasportati a livello del fegato per essere elaborati e come prodotti secondari si formano chetoni, dannosi per l’organismo. Le cellule del fegato si sovraccaricano di grassi e non riescono più a funzionare; si instaura insufficienza epatica e quindi avviene la morte.
La lipidosi epatica può svilupparsi entro una settimana di digiuno ma nei conigli obesi già dopo appena 48 ore. Nei soggetti obesi infatti le cellule del fegato sono già infarcite di grasso rendendo l’animale più suscettibile allo sviluppo di questa condizione. Sono predisposti anche i conigli che ricevono diete molto caloriche (che comprendono mangimi, semi, cereali). I sintomi sono piuttosto gravi e comprendono, oltre a mancanza di appetito e di produzione di feci, abbattimento, incoordinazione, disorientamento e morte per insufficienza epatica e renale.
I reperti di laboratorio mostrano alterazioni a carico del fegato e dei reni e un aumento dei grassi nel sangue (lipemia). L’esame radiografico non è di utilità nella diagnosi, ma l’esame ecografico può rivelare l’infiltrazione grassa del fegato.
La lipidosi epatica è generalmente mortale ma si può tentare una terapia di sostegno aggressiva con reidratazione endovenosa, alimentazione forzata (con eventuale sondino nasogastrico), analgesici, farmaci per la motilità intestinale. È importante prevenire questa condizione fornendo prontamente un’alimentazione tramite siringa ai conigli anoressici, trattando le cause di anoressia.