Come funzionano di denti del coniglio

Per capire le malattie dentali del coniglio è indispensabile sapere come sono fatti e come funzionano i suoi denti. Il coniglio ha due tipi di denti, gli incisivi e i molariformi. I denti incisivi sono sei, due inferiori e quattro superiori. Gli incisivi superiori si distinguono in grandi incisivi (simili a quelli inferiori), visibili scostando le labbra, e piccoli incisivi, due piccoli denti posti dietro ai grandi incisivi e poco visibili. I quattro incisivi superiori formano, nel loro insieme, una superficie di contatto per i due incisivi inferiori. Il coniglio si serve dei denti incisivi per recidere la vegetazione (in particolare l’erba) in pezzi di lunghezza adeguata ad essere introdotta in bocca e masticata dai denti interni, i molariformi. Gli incisivi hanno lunghe radici e sono curvi (i piccoli incisivi sono denti piccoli e quasi dritti).

Denti incisivi. L'asterisco indica i piccoli incisivi superiori, posti dietro i grandi incisivi.

Denti incisivi. L’asterisco indica i piccoli incisivi superiori, posti dietro i grandi incisivi.

Aspetto normale degli incisivi

Aspetto normale degli incisivi

Dietro agli incisivi c’è uno spazio privo di denti detto diastema (i conigli non hanno denti canini) e in fondo alla bocca una serie di denti che nel loro complesso indicheremo come denti molariformi. I denti molariformi si suddividono in premolari e molari; si tratta di una distinzione anatomica, ma in effetti premolari e molari hanno aspetto, struttura e funzione simile e formano un unico insieme funzionale. I denti molariformi sono, da ciascun lato, sei superiormente e cinque inferiormente; data la loro posizione, in profondità all’interno della bocca, non possono essere osservati direttamente dall’esterno (molti proprietari ignorano anche la loro esistenza). I molariformi hanno la funzione di masticare il cibo introdotto in bocca riducendolo in poltiglia, agendo nel loro insieme come una macina.

I molari superiori e inferiori non sono perfettamente verticali: quelli superiori sono leggermente inclinati verso l’esterno (verso le guance) e quelli inferiori verso l’interno (verso la lingua). A riposo le superfici di masticazione dei denti superiori e inferiori corrispondenti non sono perfettamente a contatto, ma leggermente sfasate. Durante la masticazione, tuttavia, la mandibola compie dei movimenti laterali che portano le superfici di masticazione completamente a contatto, permettendo la triturazione del cibo. Anche i denti molariformi hanno lunghe radici, infisse nelle ossa di mandibola e mascella.

Cranio di coniglio

Cranio di coniglio

Preparato anatomico che mostra i denti in tutta la loro lunghezza

Preparato anatomico che mostra i denti in tutta la loro lunghezza

La cosa importante da conoscere, che è anche la causa dei problemi dentali del coniglio, è che tutti i denti, sia gli incisivi che i molari, sono a crescita continua (al contrario dei denti nostri, o di cani e gatti): come le unghie, non smettono mai di crescere, anche se restano sempre della stessa lunghezza (in condizioni normali). La crescita serve, infatti, a compensare il consumo dovuto all’attività di masticazione. I denti del coniglio hanno una struttura più fragile di quelli dei carnivori: la masticazione dell’erba li farebbe consumare rapidamente se non continuassero a crescere. L’erba contiene dei microscopici cristalli minerali (di silice) dall’effetto abrasivo, che agiscono come una mola sulla superficie di masticazione dei denti.

Le malattie dentali

Un set di denti a crescita continua permette al coniglio di avere una dentatura sempre efficiente, in grado di compensare l’usura della masticazione. Si tratta di un perfetto adattamento evolutivo ad una dieta povera costituita da erbe e piante poco nutrienti, che devono essere ingerite in grande quantità per soddisfare i bisogni nutritivi di questa specie e che quindi richiedono una masticazione intensa.

Purtroppo nei conigli da compagnia troppo spesso questo elementare dato fisiologico viene ignorato e si continua a divulgare l’idea che questi animali, al contrario dei loro cugini selvatici, debbano alimentarsi di semi e cereali preconfezionati, anziché di erba e fieno. Il coniglio nutrito in questo modo si sazia più rapidamente e non deve masticare a lungo, consumando poco i denti. Inoltre semi e cereali sono carenti di calcio e causano un indebolimento del tessuto osseo che sostiene i denti; i denti si muovono nel loro alveolo e acquisiscono un’inclinazione anomala, perdendo il loro normale allineamento: si viene così a creare un problema di malocclusione.
Una volta instaurata la malocclusione i denti non consumano in modo adeguato le loro superfici (che non entrano bene a contatto) e possono formare punte dolorose che lacerano i tessuti molli della bocca (guance e lingua). A questo punto la malocclusione diventa sintomatica perché il coniglio avverte troppo dolore tentando di masticare e ci rendiamo conto che qualcosa non va.

Un altro problema è la selezione artificiale operata dall’uomo in certe razze (in particolare i nani e gli ariete nani) che ha creato alterazioni della struttura del cranio causa talvolta difetti genetici ereditari che provocano malocclusione.

La malocclusione, ereditaria o acquisita, è una delle principali cause di malattia nel coniglio da compagnia e purtroppo rappresenta spesso un problema cronico che richiede trattamenti per tutta la vita. Frequente complicazione della malocclusione è la comparsa di ascessi della testa, altra grave e comune patologia del coniglio da compagnia dovuta all’infezione della radice dei denti alterati.

I difetti dentali sono invece praticamente sconosciuti nei conigli selvatici; i rari casi di difetti congeniti causano rapidamente la morte dei conigli colpiti, prima che abbiano il tempo di trasmettere alla discendenza la loro tara, mentre i problemi di malocclusione acquisita dovuti ad errori alimentari in natura non esistono.

Molto più raramente i problemi dentali possono essere secondari a traumi, quali fratture della mandibola, che causano un difetto di allineamento dei denti.

Possiamo suddividere i problemi dentali del coniglio in malocclusione degli incisivi e malocclusione dei molari; le due patologie possono coesistere, ma in genere una precede l’altra: la malocclusione degli incisivi può secondariamente causare una malocclusione dei molari, e viceversa.

Malocclusione dei denti incisivi

Quasi sempre si tratta di un difetto genetico (ereditario), presente fin dalla nascita e che si manifesta precocemente. Può anche essere secondario a traumi o alla malocclusione dei molariformi. Si presenta come un difetto di allineamento delle superfici di contatto dei denti incisivi (gli incisivi superiori possono essere più indietro o più avanti degli incisivi inferiori). Questo difetto si manifesta già a poche settimane di età e si può osservare facilmente scostando le labbra del coniglietto; per questo motivo è importante controllare i dentini del coniglio prima di acquistarlo. Si può decidere di comprare lo stesso un coniglietto con i denti difettosi (o meglio, farselo regalare a questo punto!) ma è bene saperlo in anticipo ed essere preparati a tutto ciò che questo comporterà. In caso di dubbio, è bene farlo controllare subito da un veterinario.

 Ecco alcuni esempi, di gravità crescente, di malocclusione degli incisivi:

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Quando i denti incisivi presentano un problema di malocclusione non riescono a consumarsi reciprocamente (ricordiamo che crescono in modo continuo senza smettere mai) e diventano sempre più lunghi, formando delle specie di zanne. Il povero coniglio non riesce più ad utilizzare questi denti per mangiare, anche se spesso riesce lo stesso ad alimentarsi; ha anche difficoltà a farsi le pulizie. Talvolta gli incisivi crescono verso l’interno della bocca o le narici e finiscono per impiantarsi nei tessuti. Quel che è peggio, poiché i movimenti di masticazione non possono essere eseguiti in modo normale, con il passare del tempo si osserva una progressiva e irreversibile alterazione a carico dei denti molari.

Terapia

Non c’è modo di allineare in posizione corretta gli incisivi colpiti da malocclusione: quando i denti hanno una curvatura anomala il processo è irreversibile. Nei conigli di pochi mesi di età si può osservare talvolta una lieve malocclusione temporanea, che si risolve con la crescita. A parte questa eccezione, ci sono due modi possibili di trattare gli incisivi: accorciandoli regolarmente o estraendoli.

Accorciamento

L’accorciamento deve essere eseguito regolarmente e mira a mantenere gli incisivi di lunghezza normale, per evitare al coniglio il fastidio di quattro lunghe zanne davanti alla bocca che gli ostacolano la prensione del cibo, le operazioni di pulizia e di ingestione del ciecotrofo e che possono impiantarsi nei tessuti della bocca. Ma soprattutto, lo scopo dell’accorciamento mira a prevenire la malocclusione secondaria dei denti molari. E’ evidente che per raggiungere questo obiettivo l’accorciamento deve essere eseguito di frequente, regolandosi secondo l’accrescimento raggiunto dai denti e non la comodità e la possibilità di portare il coniglio alla visita; spesso si tratta di intervalli di appena 10-14 giorni tra un trattamento e l’altro.

L’accorciamento eseguito con un tronchese è un procedimento molto rapido e che non richiede strumenti specialistici, ma è sconsigliato, almeno come trattamento di routine. Questo tipo di intervento comporta il rischio di fratturare il dente, esponendo la polpa dentale che può andare incontro ad un’infezione (detta pulpite). Può anche essere un trattamento doloroso per il coniglio per il colpo che riceve il dente.

E’ preferibile eseguire l’accorciamento con una fresa o un disco diamantato applicati ad un micromotore da dentista: se il coniglio non è eccessivamente ribelle l’intervento, rapido e indolore, può essere eseguito senza anestesia o sedazione.

Accorciamento degli incisivi con l'utilizzo di un disco diamantato

Accorciamento degli incisivi con l’utilizzo di un disco diamantato

Estrazione

Il trattamento di scelta della malocclusione degli incisivi consiste nell’estrazione di tutti gli incisivi per eliminare in modo permanente il problema (è il caso di dire: tolto il dente tolto il dolore…). Il coniglio si adatta molto bene a quella che, in un animale che ama tanto rosicchiare, potrebbe sembrare una mutilazione; in realtà gli incisivi storti il coniglio non li usa comunque, e anzi gli sono di ostacolo. L’estrazione degli incisivi ha soprattutto il grandissimo vantaggio di impedire che si sviluppi una malocclusione secondaria dei molari, se eseguita quando questi denti hanno ancora il loro giusto allineamento. La malocclusione dei molari, descritta più avanti, è un problema molto più serio: richiede una limatura dei denti periodica in anestesia generale ed è tecnicamente più complessa di quella degli incisivi.

L’estrazione degli incisivi è un intervento che si esegue in anestesia generale. Prima di procedere il veterinario discute con il proprietario i pro e contro (si tratta di un procedimento irreversibile: una volta estratti gli incisivi non ricrescono, o perlomeno questa è l’intenzione, anche se a volte occorre ripetere l’intervento su un dente che invece spunta di nuovo).
Si effettua quindi una visita completa sul coniglio per valutare se esistono controindicazione all’anestesia (può anche essere consigliato eseguire alcuni esami preoperatori). E’ inoltre molto importante valutare se i denti molari sono in condizioni normali. Se esiste già la malocclusione dei denti molari l’intervento di estrazione degli incisivi può essere controindicato perché il coniglio dovrebbe comunque essere sottoposto ad interventi periodici sui molari in anestesia. Questi interventi richiedono che la bocca del coniglio sia tenuta spalancata con un apposito apribocca che si applica agli incisivi, e la loro mancanza complica leggermente l’operazione.

Prima dell’estrazione è necessario esegue un esame radiografico della testa per valutare adeguatamente la dentatura, in particolare lo stato dei molari, e di controllare la forma delle radici degli incisivi, cosa molto utile per guidare l’intervento di estrazione.

Gli incisivi hanno radici molto lunghe e ricurve (la curvatura è più accentuata negli incisivi superiori rispetto a quelli inferiori); alla base della radice si trova il tessuto germinativo, quello che produce il dente. L’estrazione non consiste nell’afferrare il dente con una pinza e tirare finché non viene via: considerando la sua radice lunga e ricurva, una simile procedura non farebbe altro che spezzare il dente, che in seguito ricrescerebbe. Occorre invece staccare le quattro pareti del dente (anteriore, posteriore e le due laterali) dal suo alveolo per tutta la lunghezza del dente stesso utilizzando degli strumenti, detti lussatori, appositamente ideati per adattarsi alla forma del dente del coniglio. Una volta scollato completamente, il dente può essere facilmente estratto sfilandolo dal suo alveolo con una pinza.
L’intero procedimento va effettuato per ciascuno degli incisivi inferiori e dei grandi incisivi superiori; i piccoli incisivi superiori hanno una radice piuttosto corta e la loro estrazione non presenta difficoltà. La procedura va condotta con delicatezza, per evitare che il dente si spezzi prima dell’estrazione; in tal caso infatti occorre attendere che ricresca e richiede un nuovo intervento di estrazione. Il sanguinamento è molto ridotto e di norma non servono punti di sutura.

Aspetto della bocca in un coniglio a cui sono stati estratti gli incisivi

Aspetto della bocca in un coniglio a cui sono stati estratti gli incisivi

Talvolta anche se il dente è stato completamente estratto rimane nel fondo dell’alveolo del tessuto germinativo (che infatti si ha la precauzione di schiacciare prima di estrarre il dente), e a distanza di alcuni mesi rispunta un incisivo; in tal caso occorre ripetere l’intervento di estrazione.

L’intervento di estrazione viene eseguito solo su conigli con problemi di malocclusione, per nessun motivo su conigli con una dentatura normale per evitare che danneggino con i denti i mobili e gli oggetti di casa! Se qualcuno non vuole che la casa sia rovinata da un animale, il consiglio migliore è che ne prenda uno di peluche.

La gestione del coniglio senza incisivi

Dal momento dell’intervento nei giorni successivi si somministrano analgesici per controllare il dolore; i conigli in genere reagiscono molto bene all’estrazione e riprendono rapidamente a mangiare. Utilizzeranno le labbra, molto mobili e prensili, per afferrare e portare alla bocca il cibo che verrà masticato dai denti molari; il loro handicap consiste essenzialmente nel non poter rosicchiare le cose più dure.

Con qualche accorgimento il coniglio senza incisivi può mangiare tutto quello che dovrebbe mangiare un coniglio con una dentatura normale; il fieno va accorciato tagliandolo in pezzi di una decina di cm e la verdura va ridotta in pezzi di 5-6 cm (se i pezzi sono troppo piccoli il coniglio farà fatica ad afferrarli con le labbra). Gli alimenti duri, come le carote o la mela, possono essere grattugiati. Il pellet viene mangiato senza difficoltà perché non richiede l’uso degli incisivi.

I conigli usano gli incisivi anche per aiutarsi nella pulizia del mantello, asportando i ciuffi di pelo morto; dopo l’estrazione dei denti occorre porre maggior cura nella spazzolatura per evitare che il pelo morto si accumuli.

Malocclusione dei denti molari

La maggioranza di casi di malocclusione dei denti molari sono imputabili ad un’alimentazione errata basata su alimenti commerciali contenenti miscele di semi, granaglie, cereali, e su pane, biscotti o altri carboidrati e frutta. Questo tipo di alimentazione causa una masticazione insufficiente e quindi un insufficiente consumo dei denti. Inoltre non contiene un’adeguata quantità di calcio, causa di una cattiva ossificazione che coinvolge anche il tessuto osseo di sostegno dei denti. In seguito a questo i denti, non ben sostenuti dal tessuto osseo di mandibola e mascella, con i movimenti di masticazione tendono a spostarsi e perdere il corretto allineamento.

L’insieme di questi problemi impedisce ai denti molari, che sono a crescita continua, di consumarsi adeguatamente e provoca la formazione di punte acuminate sulla superficie dentale, che lacerano le guance e la lingua rendendo la masticazione estremamente dolorosa. Il coniglio per il dolore smette di mangiare e se non si interviene muore letteralmente di fame.

La malocclusione dei molari secondaria a cause alimentari si manifesta tipicamente intorno ai 3-3,5 anni di età, anche se in qualche soggetto compare più tardivamente.

Aspetto normale dei denti molariformi

Aspetto normale dei denti molariformi

Punte dentali in un coniglio con malocclusione

Punte dentali in un coniglio con malocclusione

Sono molto comuni anche i casi di malocclusione non sintomatica: i denti sono storti e irregolari, ma non tanto da provocare la formazione di punte e il coniglio si alimenta in modo normale. Questi problemi vengono rilevati durante la visita veterinaria, con l’ispezione visiva dell’interno della bocca. In questo caso occorre eseguire una radiografia della testa per valutare l’entità del problema e correggere l’alimentazione. Quando un coniglio con un problema di malocclusione non sintomatica (cioè con i denti storti ma che non ha punte e mastica normalmente) viene sottoposto ad un regime alimentare normale (fieno, erba e verdure) non riacquisterà più una dentatura normale (i denti storti restano storti), ma si spera che la situazione rimanga stazionaria e che non si sviluppino mai punte. Il consumo dei denti dovuta alla masticazione di alimenti fibrosi dovrebbe, infatti, permettere un consumo tale da prevenire la formazione di punte. In alcuni casi, tuttavia, anche correggendo gli errori ed intraprendendo un regime alimentare normale possono nel futuro presentarsi problemi di malocclusione tali da richiedere la periodica limatura dei denti.

E’ consigliabile tenere sotto controllo la malocclusione eseguendo radiografie della testa ad intervalli di 6-12 mesi per valutare l’eventuale progressione della condizione dentale. In genere non si interviene con la limatura se non compaiono sintomi legati alla difficoltà di masticazione.

Alcuni casi di malocclusione hanno una causa genetica e si manifestano anche in conigli con una dieta perfetta. Le razze più colpite sono quelle nane, compresi gli arieti nani, in cui la selezione ha ricercato lo sviluppo di una testa rotondeggiante, simile a quella di un cucciolo, quindi più accattivante e desiderabile come animale da compagnia. La malocclusione può in questi casi rendersi sintomatica più precocemente, intorno a 1-2 anni di vita. Nelle razze a rischio può essere utile eseguire una radiografia di screening ad un anno di età o anche prima. Per il resto, vale quanto detto per la malocclusione secondaria a problemi alimentari.

Sintomi

I sintomi della malocclusione dei molariformi compaiono quando si formano punte dentali che ledono i tessuti molli della bocca rendendo la masticazione e la deglutizione dolorose. Gli animali colpiti rifiutano di assumere l’alimento, anche se appaiono interessati al cibo (infatti hanno fame, ma la masticazione risulta troppo dolorosa e così rinunciano). A causa della difficoltà di deglutire, la saliva cola fuori dalla bocca bagnando il pelo della gola e del petto; in queste aree si può secondariamente causare una dermatite umida, cioè un’irritazione della pelle causata dal continuo contatto con la saliva.

Dermatite della gola causata dalla salivazione in un coniglio con malocclusione

Dermatite della gola causata dalla salivazione in un coniglio con malocclusione

Uno dei primi sintomi può essere il cambio di abitudini alimentari, ad esempio possono essere favoriti gli alimenti freschi mentre il fieno viene rifiutato.

La visita veterinaria

Il coniglio che ha problemi di punte dentali viene portato dal veterinario perché ha smesso di mangiare o perché mostra difficoltà nella masticazione e incapacità di assumere certi alimenti che prima mangiava regolarmente.

Non è difficile determinare alla visita clinica la presenza di una malocclusione (irregolare conformazione della dentatura); più difficile può essere stabilire che è la malocclusione la causa dei problemi, vale a dire che sono anche presenti punte dentali, perché queste non sempre sono ben visibili all’ispezione della dentatura.

La visita del coniglio anoressico inizia sempre con la raccolta dei dati clinici (anamnesi): sintomi manifestati, tipo di alimentazione e così via. In seguito si esegue una visita clinica completa; in caso di malocclusione si possono osservare diversi segni quali ad esempio:

  • un certo grado di magrezza, soprattutto se il problema è iniziato da tempo ma è magari passato inosservato (il folto mantello del coniglio può mascherare inizialmente il dimagramento)
  • cattive condizioni del mantello
  • dermatite umida della gola e del petto per la perdita di saliva
  • conformazione irregolare della mandibola, che alla palpazione presenta delle bozzellature anziché una superficie liscia e regolare
  • disagio alla palpazione della mandibola
  • irregolarità nella struttura o nella forma dei denti incisivi

Non di rado la malocclusione è accompagnata da sintomi collegati agli occhi: le radici dei denti superiori (tanto gli incisivi che i molari) sono infatti anatomicamente correlate ai globi oculari e alle vie lacrimali. Pertanto in caso di malocclusione è possibile osservare i seguenti sintomi:

  • lacrimazione eccessiva
  • scolo oculare purulento
  • protrusione di uno o entrambi i globi oculari (esoftalmo), che appaiono più sporgenti del normale.

A questo punto il veterinario esegue un’ispezione dell’interno della bocca per valutare i denti molari. Per far ciò utilizza un otoscopio (uno strumento che serve per osservare il condotto uditivo e che permette allo stesso tempo di illuminare ed ingrandire) introdotto nella bocca. L’ispezione si esegue senza necessità di anestesia o sedazione, perché non è dolorosa (comporta solo un po’ di disagio per l’introduzione nella bocca di un oggetto estraneo); è però necessario immobilizzare il coniglio, il che si effettua avvolgendolo in un asciugamano.

L’ispezione dell’interno della bocca serve ad osservare l’allineamento più o meno regolare dei denti molari, la presenza di punte dentali ed eventuali lacerazioni e ulcere della lingua e della superficie interna delle guance causate dalle punte. L’ispezione della bocca anche in condizioni ideali non permette di esaminare più del 50% della dentatura, pertanto se al suo esame non si osserva nulla di anormale non si può escludere del tutto la presenza di punte.

L’esame della dentatura prosegue quindi con l’esame radiografico della testa, di fondamentale importanza per la quantità di informazioni che permette di ottenere con facilità: forma e struttura dei denti e delle radici, struttura della mandibola, presenza di infezioni intorno ai denti. Permettendo di documentare lo stato della dentatura, risulta utilissima per monitorare l’evoluzione della malattia dentale tramite l’esecuzione di esami radiografici successivi.

L’identificazione della presenza di punte dentali invece non si basa sull’esame radiografico, che non riesce a identificare questo tipo di problema. I denti possono apparire molto storti all’esame radiografico, ma ciò non vuol dire necessariamente che presentino punte anomale. E’ solo l’ispezione diretta della bocca che permette di verificare la presenza di punte, e di provvedere a regolarizzare i denti anomali.

L’insieme di dati forniti da anamnesi (raccolta delle informazioni), visita clinica, ispezione della bocca e radiografie della testa porta a formulare l’eventuale diagnosi di presenza di punte dentali. Se rimangono dubbi, si passa all’ispezione della bocca in anestesia che permette di valutare con cura tutti i denti.

Terapia

Le punte dentali devono essere rimosse per permettere al coniglio di riprendere ad alimentarsi. L’intervento si esegue necessariamente in anestesia generale, pertanto se le condizioni del coniglio non sono buone (perché il problema si trascina da molto tempo e ha causato un forte dimagramento) si preferisce posporlo e iniziare a somministrare alimento con una siringa in bocca. Quando il coniglio ha preso peso e le condizioni generali sono migliorate si procede alla limatura.

Posto il coniglio in anestesia, si tiene la bocca aperta con appositi strumenti e si procede ad eliminare le punte dentali e accorciare eventuali denti troppo lunghi, limando poi le asperità. I denti molari si estraggono esclusivamente se le loro radici hanno fatto infezione e hanno provocato ascessi.

Limatura dei denti

Limatura dei denti

Dopo la limatura

Al risveglio la ripresa dell’alimentazione spontanea è in genere molto rapida e può verificarsi già dopo poche ore. In alcuni casi è necessario continuare con l’alimentazione assistita per uno o due giorni. Se il coniglio aveva un’alimentazione scorretta si provvede a modificarla gradualmente, fino a fargli assumere fieno, erba e verdure a volontà, eliminando definitivamente i mangimi a base di semi, cereali e fioccati e tutti gli altri alimenti inadatti.

Occorre tenere bene a mente che i denti del coniglio, una volta persa la normale inclinazione resteranno storti per sempre, quindi le punte dentali tenderanno a riformarsi con il tempo. La velocità con cui le punte ricompaiono, causando dolore alla masticazione e richiedendo quindi una nuova limatura, varia da coniglio a coniglio. L’intervallo tra un intervento di limatura e l’altro è in media di 2-6 mesi, e non si può stabilire in anticipo di quanto sarà.

Come sapere quando è necessario un nuovo intervento ai denti

Dopo che è stata diagnosticato un problema di punte dentali, sapremo che il coniglio ha un problema di malocclusione e dopo la limatura probabilmente con il tempo le punte dentali si formeranno nuovamente. Preparati a questa evenienza, dovremo osservare con attenzione i sintomi premonitori che possono indicare la ricomparsa delle punte: saliva che cola dalla bocca bagnando il pelo della gola, rifiuto di mangiare alimenti in precedenza accettati senza problema, difficoltà a masticare o rifiuto completo del cibo. Una volta comparsi questi sintomi occorrerà avvertire subito il veterinario per programmare un nuovo intervento ai denti: prima verrà eseguito, migliori saranno le condizioni fisiche del coniglio e quindi le probabilità di affrontare l’anestesia nelle migliori condizioni possibili.

A volte ristabilendo un’alimentazione corretta e quindi una masticazione efficace il coniglio riesce a consumare in modo ottimale tutte le superfici dentali, e non richiede più interventi di limatura. Anche i conigli molto anziani a volte non devono più affrontare interventi ai denti, perché il tessuto germinativo che produce il dente si altera e smette di funzionare. A questo punto i denti cessano di crescere e di conseguenza non si formano più punte. Il coniglio riesce comunque a masticare e si libera del problema delle punte dentali.