Il lutto: affrontare la perdita di un animale caro
Il dolore
Il dolore è una risposta normale, fisiologica, ad una perdita. Una delle maggiori perdite che si possono verificare è la morte di un animale al quale si era particolarmente legati. Molto spesso l’animale è considerato un membro della famiglia, e la sua perdita è intensamente dolorosa, soprattutto se rappresentava la principale fonte di compagnia, o se era il ricordo di una persona cara che è morta. Purtroppo, gli animali che ci tengono compagnia hanno un’aspettativa di vita relativamente breve paragonata alla nostra, ed è inevitabile vederli invecchiare, ammalarsi e morire. Pertanto la gioia della loro compagnia è destinata a terminare con il dolore della loro morte. La nostra società tende a negare e allontanare il concetto di morte, lasciandoci spesso impreparati ad affrontare il dolore e le sue conseguenze, talvolta devastanti, nella nostra vita. Per quanto riguarda la perdita di un animale amato, molto spesso il dolore è aggravato dall’incomprensione della società, che non riesce a capire la profondità del legame che si può instaurare con un animale, e delle persone che ci sono vicine, che magari tendono a sminuirlo (con la buona intenzione di consolare) o addirittura a ridicolizzare la sofferenza per la sua perdita.
Il dolore è in genere maggiore per le persone sole che non hanno nessuno con cui condividere i propri sentimenti e per le quali l’animale era la fonte principale o unica di affetto, amicizia, compagnia.
La perdita di un animale caro comporta la perdita di una parte della nostra esistenza; la guarigione dal dolore di tale perdita è un processo lungo ed elaborato che richiede di venire a patti con la perdita stessa e il senso che ha nella nostra vita, e di elaborare un nuovo rapporto con il mondo circostante.
I sintomi del dolore
- Rabbia
- Incolpare se stessi
- Accessi di pianto
- Sensazione di nodo alla gola
- Vertigini
- Battito cardiaco accelerato
- Senso di oppressione al torace
- Mal di testa
- Iperventilazione e sospiri
- Respiro affannoso
- Nausea
- Mancanza di fame o perdita di peso
- Sensazione che ciò che sta accadendo intorno non sia reale
- Non essere in grado di organizzarsi
- Irrequietezza e irritabilità
- Tristezza o depressione
- Stanchezza
- Difficoltà di concentrazione
- Difficoltà a dormire
- Impressione di rivedere o risentire l’animale morto
Il dolore si manifesta in molti modi, ed è diverso per ogni persona. Alcuni provano principalmente sintomi fisici come pianto, insonnia o sonno eccessivo, mal di testa, senso di costrizione al petto, o perdita / aumento di appetito. Ci possono essere manifestazioni di dolore intellettuali come tristezza, senso di colpa, sentimenti di risentimento verso l’animale, o confusione. Socialmente alcuni possono decidere di isolarsi, mentre altri possono avere una maggiore necessità di stare tra la gente. Queste, e molte altre reazioni alla perdita di un animale caro, sono perfettamente normali e sono una parte importante del processo del lutto.
Quando si affronta una perdita è normale provare sensazioni diverse in momenti diversi: shock, negazione, rabbia, colpa, tristezza e accettazione. Può capitare di oscillare da un sentimento all’altro. Per esempio, quando ci sembra che stiamo iniziando ad accettare la perdita e a soffrire meno, ci possiamo trovare nuovamente tristi o afflitti dal senso di colpa. Il dolore può anche non scomparire mai completamente, ma gradualmente si attenua con il tempo, man mano si elaborano questi sentimenti, e alla fine si riesce di nuovo ad apprezzare le gioie della vita.
Le fasi del lutto
Nelle prime ore o giorni dopo la perdita ci possiamo sentire scioccati, intorpiditi e confusi. Possiamo non riuscire a ricordare quello che dice la gente. Potremmo pensare e agire come se la perdita non si fosse verificata. Questo stadio del lutto si chiama negazione, ed è il tentativo, conscio o inconscio, di proteggerci dal dolore della perdita.
Quando lo shock svanisce, la realtà lentamente si fa avanti, e ci troviamo ad affrontare la consapevolezza della perdita. In questa fase è normale sentirsi abbandonati e arrabbiati. Possiamo orientare la vostra rabbia verso Dio, la religione, il veterinario, i parenti, l’animale morto o anche noi stessi, sentendoci in colpa spesso senza ragione.
Dopo aver attraversato una fase di rabbia e negazione, è normale fingere che le cose siano come una volta. È possibile ripensare in continuazione all’animale morto, rievocando i ricordi più e più volte nella mente. Si può anche sentire la presenza dell’animale perduto, pensare di vederlo, o credere di sentire la sua voce. Potremmo ritrovarci a parlare con lui, come se fosse presente. Quando iniziamo a capire che l’animale amato è perduto per sempre e non tornerà, cominciamo a sentire il pieno impatto della perdita. Questi sentimenti possono spaventarci per la loro intensità, facendoci sentire sul punto di perdere il controllo. Il dolore che proviamo è purtroppo inevitabile e il tentativo di sopprimerlo può portare a sintomi fisici di malessere e ritardare il suo superamento.
Quando si inizia a realizzare il pieno impatto della perdita possiamo sentirci depressi e disperati, o anche in colpa. Possiamo pensare cose del tipo “se solo avessi fatto o non fatto questo o quello” o “perché proprio a me?” Può capitare piangere senza motivo apparente. Questa è la fase più dolorosa della guarigione, ma non dura per sempre. È solo con la piena accettazione e la consapevolezza della perdita e della sua irreversibilità che può iniziare il processo di recupero. Nel lutto normale, il dolore e la depressione si attenueranno con il tempo.
Pian piano iniziamo a vedere piccoli segni di miglioramento. Ad esempio, troviamo un po’ più facile alzarci la mattina, o proviamo qualche sprazzo di energia o un po’ di interesse per qualche nuova attività. Questo è il momento in cui iniziamo a riorganizzare la nostra vita intorno alla perdita. È probabile che i ricordi della bestiola amata rimangano con noi per tutta la vita, e a volte, anche anni dopo la sua morte, possiamo sentire una fitta di dolore quando pensiamo all’animale così importante per noi. Quando questo accade, dobbiamo ricordare a noi stessi che è una parte normale del processo di lutto e di guarigione. Dobbiamo concedere a noi stessi di provare queste sensazioni, senza tentare di negarle o reprimerle.
Suggerimenti su come affrontare una perdita
- Parlare di come ci sentiamo con qualcuno che possa capirci ed ascoltarci senza giudicarci.
- Cercare di tenere il passo con le attività giornaliere in modo da non sentirci sopraffatti.
- Cercare di dormire a sufficienza, mangiare in modo equilibrato e fare esercizio fisico regolare.
- Evitare l’alcol. L’alcol può farci sentire più depressi.
- Tornare alla normale routine appena ci sentiamo pronti.
- Evitare di prendere subito decisioni importanti.
- Permettere a noi stessi di soffrire – di piangere, di sentirci storditi, di essere arrabbiati o di provare qualunque sentimento stiamo provando, senza sentirci imbarazzati, inadeguati o in colpa per ciò che sentiamo.
- Chiedere aiuto in caso di necessità.
L’ultima fase di accettazione di una perdita è quando iniziamo a reinvestire in altre attività o ci sentiamo pronti ad adottare un altro animale. Durante questo periodo, è normale provare un senso di colpa nei confronti dell’animale perduto per il fatto che siamo pronti ad andare avanti. E’ anche normale rivivere dei sentimenti di dolore e di perdita in momenti o circostanze che ricordano l’animale amato. La maggior parte delle persone inizia a sentirsi meglio in 6 – 8 settimane. L’intero processo può durare alcuni mesi o addirittura anni. Ogni persona reagisce in modo diverso.
Se in qualsiasi momento ci sentiamo in difficoltà, non dobbiamo esitare a chiedere aiuto a persone che possono comprendere ciò che proviamo: amici, familiari, un consulente o un terapeuta, gruppi di sostegno o il medico di famiglia. È importante parlare con il medico di famiglia se abbiamo forti problemi a mangiare, dormire o concentrarci dopo le prime due settimane dal lutto. Questi possono essere segni di depressione, e il medico ci può aiutare ad affrontare la depressione in modo che possiamo iniziare a sentirci meglio.
Consigli per chi deve aiutare una persona che soffre per una perdita
Non si può annullare il dolore di chi sta soffrendo, ma la vicinanza e la comprensione possono dare un aiuto grandissimo. Spesso è sufficiente offrirsi di ascoltare, e incoraggiare l’altra persona ad aprirsi e a parlare di ciò che prova, senza esprimere giudizi negativi o critiche. Vi sono degli errori da evitare:
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Non utilizzare frasi fatte come “il tempo guarisce ogni ferita.” Il loro utilizzo tende a far sopprimere, piuttosto che esprimere, il dolore.
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Non paragonare la perdita subìta a quella di qualcun un altro. I confronti sono tentativi di minimizzare l’impatto della perdita e implicano che la perdita non era poi così grave come viene in realtà avvertita. Invece parlare apertamente delle nostre perdite e del dolore provato mostra empatia e non è considerato un confronto in questa situazione. È tuttavia importante concentrarci principalmente sulla perdita di chi stiamo consolando.
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Non si deve incoraggiare chi soffre a tenere la mente occupata per eludere il dolore. È necessario restare soli con il dolore e provarlo in tutta la sua intensità per poterlo superare. La negazione non fa che ritardare il processo di guarigione e lascia conflitti irrisolti, che possono manifestarsi più avanti nel tempo.
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Non si devono fare prediche, paternali o discorsi spiritosi a chi si sente triste. Il dolore è un processo che richiede tempo per essere completato. Chi soffre ha bisogno di tempo, pazienza e comprensione.
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Non suggerite di sostituire la compagnia persa e non esortate ad andare avanti con la vita come se non fosse successo nulla. La maggior parte delle persone che hanno affrontato una perdita vede questo consiglio come insensibile e sono profondamente offese dal sottinteso che un altro animale potrebbe prendere il posto di quello amato che è morto, o che la sua morte sia un evento poco importante.