I furetti sono sensibili a diversi virus influenzali: influenza umana tipo A e B, aviaria e suina, che li fanno ammalare, e anche al virus dell’influenza equina, che causa una forma asintomatica.
I furetti possono contrarre l’influenza umana per via diretta o indiretta dalle persone o da altri furetti, e a loro volta possono trasmetterla alle persone. La trasmissione avviene per aerosol, tramite le goccioline emesse con gli starnuti dei soggetti infetti (persone o furetti).
Il periodo di incubazione è di 2-10 giorni. Nei furetti adulti e sani l’influenza ha un decorso in genere benigno, simile a quello delle persone. Inizialmente compare febbre, seguita da abbattimento, starnuti, scolo nasale, congiuntivite, fotosensibilità, tosse, diminuzione dell’appetito, raramente vomito e diarrea. Raramente si osservano complicanze dovute al coinvolgimento dei polmoni. Nei soggetti molto giovani, molto anziani o immunodepressi, invece, la malattia può risultare mortale. Superata la malattia, il furetto presenta un’immunità naturale di circa 5 settimane specifica verso il ceppo responsabile.
La diagnosi si basa sui tipici sintomi, l’esposizione a soggetti infetti e al decorso benigno che porta a guarigione in 7-10 giorni. La diagnosi differenziale si pone soprattutto con il cimurro; è molto importante non confondere i sintomi delle due malattie, per non rischiare di sopprimere inutilmente il furetto.
La terapia è principalmente di sostegno: alimentazione assistita ed eventuale reidratazione, per bocca o per via sottocutanea. Nei furetti adulti in buone condizioni gli antibiotici si utilizzano solo in caso di infezioni batteriche secondarie; nei furetti neonati, anziani o con altre patologie invece si inizia subito a somministrarli. In caso di starnuti molto frequenti e fastidiosi si possono dare degli antistaminici. Sperimentalmente risultano efficaci alcuni farmaci antivirali impiegati nell’influenza umana.
Per la prevenzione, è molto importante che i furetti non vengano a contatto con persone affette da influenza. L’uso di mascherine e guanti e il lavaggio accurato delle mani prima di toccare animali, gabbia, accessori e cibo rappresentano buone misure precauzionali. La vaccinazione di routine contro l’influenza nei furetti non è consigliabile, anche per il decorso benigno che in genere presenta la malattia.
InfluenzaMARTA AVANZI2020-08-08T17:41:07+01:00