Spazzolare il mantello del gatto è un’operazione utile per rimuovere il pelo morto e le scaglie di forfora e, se l’animale gradisce l’operazione, è anche un modo per stabilire un legame reciproco. Di solito è sufficiente eseguire quest’operazione una o due volte alla settimana, ma ci sono circostanze in cui la frequenza può essere maggiore.

Nei gatti a pelo lungo, come i persiani, il manto va spazzolato tutti i giorni per prevenire la formazione di nodi, che per essere eliminati richiederebbero poi di essere tagliati o di tosare completamente il gatto.

Durante la muta il gatto perde molto pelo e, leccandosi, lo ingoia. Questo può causare disturbi digestivi (vomito, diarrea), soprattutto nei gatti a pelo lungo. In questo caso è bene spazzolare il gatto tutti i giorni fino a che non ha completato la muta. Nei gatti che vivono in appartamento la muta può non avere dei periodi definiti come nei gatti che vivono all’aperto (primavera e autunno), ma si può osservare una perdita di pelo più o meno costante tutto l’anno.

I gatti anziani possono avere maggiori difficoltà a tenersi puliti, se hanno problemi di artrosi, e la spazzolatura, condotta con delicatezza, è sicuramente di aiuto.

I gatti grassi possono essere impossibilitati a raggiungere certe zone, come il dorso vicino alla base della coda, dove si accumulano pelo morto e detriti cutanei (forfora) e dove, anche nei gatti a pelo corto, possono formarsi nodi.

Per rendere l’operazione piacevole occorre abituarvi il gattino fino dai primi mesi di vita, usando sempre maniere delicate e non costringendolo mai con la forza; se il gatto appare irritabile o nervoso è meglio posticipare la seduta di toelettatura. Per spazzolare il pelo si possono utilizzare i pettini metallici o gli appositi cardatori (spazzole con i dentini in metallo) in vendita nei negozi per animali. Non si deve mai procedere contropelo, cosa che i gatti non amano, e usare sempre delicatezza, senza tirare il pelo per non fare del male al gatto e fargli sviluppare un’avversione alla spazzolatura. Si deve cercare di spazzolare anche la pancia e la gola, dove il pelo è più sottile e nei gatti a pelo lungo più facilmente tende a formare dei nodi.

I gatti a pelo lungo che non accettano di farsi spazzolare finiscono inevitabilmente per sviluppare un mantello completamente infeltrito, con grave disagio per l’animale e irritazione per la pelle; in questo caso l’unica alternativa è una tosatura periodica.

Se durante la spazzolatura si osservano aree senza pelo, croste, noduli, un eccesso di forfora, pulci o altri problemi si deve far controllare il gatto dal veterinario.