La pododermatite è una comune condizione infiammatoria che colpisce la parte inferiore delle zampe (i cuscinetti plantari). La presentazione più frequente è la presenza di un ascesso duro e pieno di pus, coperto da una crosta di colore marrone o nero, sulla parte inferiore dell’arto. Si notano anche vari gradi di gonfiore e arrossamento della pelle nell’area della crosta. Con l’aumentare della gravità dell’infezione, aumenta anche il dolore e i polli sono spesso riluttanti a camminare e/o zoppicano.

Tra i fattori che predispongono le galline a sviluppare la pododermatite vi sono:

  • Fondo inadeguato. Fondi duri e abrasivi, come il cemento, non sono adatti alle zampe delle galline, che hanno bisogno di un fondo morbido e cedevole come il terreno.
  • Mancanza di esercizio. Restare ferme sulle zampe causa una pressione continua che a sua volta ostacola il circolo sanguigno e predispone alla formazione di ulcere. Raspare il terreno è un ottimo esercizio per mantenere sane le zampe.
  • Posatoi inadeguati. Ricerche recenti dimostrano che la forma ottimale del posatoio per le galline dovrebbe essere quadrata con bordi arrotondati e con un diametro di circa 48 mm  per massimizzare la area di contatto e ridurre la pressione sulle zampe.
  • Obesità e taglia grande. Più pesante è la gallina, maggiore è la pressione che esercita sulla parte inferiore delle zampe, pertanto, le razze più pesanti e le galline obese sono più a rischio.
  • Zoppia a carico di una zampa. Questo porta a uno sforzo eccessivo esercitato sull’altra zampa e quindi a una pressione eccessiva sul cuscinetto plantare.
  • Ferite della pelle. Qualsiasi tipo di ferita alle zampe, anche le abrasioni più lievi, possono favorire l’ingresso di batteri e causare una pododermatite.
  • Unghie troppo lunghe. Se le unghie non vengono consumate regolarmente, raspando nel terreno, possono allungarsi eccessivamente e interferire con la capacità di muoversi e appollaiarsi normalmente.
  • Dieta povera o squilibrata. Se i polli non ricevono una dieta bilanciata, contenente una quantità adeguata di vitamina A e biotina, ciò può influire sull’integrità della pelle, che risulta secca e desquamata.
  • Deformità delle zampe o dei piedi. Deformità delle zampe spesso causano una pressione ineguale o anormale sulla superficie inferiore degli arti.

Stadi della pododermatite

La gravità della pododermatite viene classificata in 5 stadi. Nelle fasi iniziali appare come una piccola lesione superficiale, un’abrasione o una lieve alterazione del colore del piede. Tuttavia, quando si verifica una rottura della barriera cutanea, si apre un varco diretto per l’ingresso di batteri opportunisti e la conseguente infezione. Una volta che il piede è infetto, i polli possono iniziare a mostrare lievi cambiamenti comportamentali (associati all’insorgenza del dolore causato dall’infezione) e vari gradi di zoppia.

  • Tipo I: lesione iniziale che coinvolge solo la cute, caratterizzata dalla perdita delle papille cutanee e dall’eritema della superficie plantare del piede. La prognosi è generalmente eccellente se si interviene subito.
  • Tipo II: infezione del tessuto sottocutaneo senza gonfiore del piede. La prognosi è da buona a eccellente se si interviene subito.
  • Tipo III: infezione del piede, che è gonfio e dolente, ma senza ulteriore coinvolgimento dei tessuti più profondi. La prognosi va da riservata a buona.
  • Tipo IV: infezione dei tessuti più profondi, tendini e articolazioni, con un minimo coinvolgimento osseo. La prognosi va da riservata a grave, anche intervenendo con una terapia appropriata.
  • Tipo V: grave osteomielite (infezione degli elementi ossei) con perdita della funzionalità della zampa. La prognosi è grave.

Se la pododermatite coinvolge entrambe le zampe, la prognosi è più riservata.

Diagnosi

La diagnosi si basa sull’osservazione diretta della lesione. Nei casi avanzati è necessario effettuare un esame radiografico per valutare se vi è un coinvolgimento nell’infezione delle ossa, e un esame colturale per identificare i batteri coinvolti e stabilire quali antibiotici sono efficaci.

pododermatite polli

Pododermatite: il cuscinetto plantare è molto gonfio e presenta una crosta scura

Trattamento della pododermatite

La terapia della pododermatite si basa sull’identificazione e l’eliminazione delle cause primarie della condizione, sulla riduzione del trauma e della pressione sulla zampa, sulla somministrazione di analgesici e di antibiotici. Nei casi avanzati sono necessari interventi chirurgici per eliminare i tessuti infetti.

Se il trattamento è diretto solo alle lesioni senza affrontare le cause sottostanti e i fattori predisponenti, si può migliorare temporaneamente la qualità della vita, ma in genere non si ottiene la risoluzione completa, per cui la recidiva è comune. La gestione chirurgica delle lesioni non dovrebbe essere presa in considerazione fino a quando l’obesità e le altre condizioni sottostanti non siano state risolte, perché queste influiscono negativamente sulla guarigione. Le lesioni bilaterali devono essere trattate contemporaneamente, altrimenti quelle del piede non trattato peggioreranno mentre il peso viene spostato dal piede trattato.

Nelle fasi iniziali della pododermatite, la perdita di peso e la modifica delle superfici e dei posatoi sono i mezzi più efficaci per ridurre il rischio di progressione della malattia. Nelle galline obese la perdita di peso può essere facilitata riducendo gli alimenti contenenti molti carboidrati (ad esempio, frutta e alimenti da tavola come riso, pasta, pane e cereali) e aumentando la quantità di verdure a basso contenuto calorico (comprese le verdure a foglia). Si consiglia inoltre di coprire e imbottire le superfici dure (cemento, legno, terra/sabbia compattata) o di spostare gli uccelli in un’area con un substrato più morbido. La moquette per interni/esterni può essere utilizzata per fornire trazione e una certa imbottitura alle superfici dure.

La crosta che ricopre la lesione può essere ammorbidita con bagni tiepidi contenenti un disinfettante per 5-10 minuti una o due volte al giorno.

Nelle lesioni più avanzate sono necessarie fasciature che permettano di ridurre la pressione sul cuscinetto plantare. Anche se la lesione interessa solo una zampa, le fasciature vengono applicate ad entrambe in modo che il peso del corpo sia distribuito in maniera uguale.

Il trattamento chirurgico si riserva ai casi più gravi o in quelli che non rispondono alla terapia medica, in quanto comporta un allungamento dei tempi della guarigione perché la ferita non può essere adeguatamente suturata (la pelle è poco mobile) e la fasciatura va mantenuta fino alla chiusura spontanea della lesione.