La cavia, come l’uomo, è tra i pochi animali che non può sintetizzare la vitamina C e deve quindi assumerla con l’alimento. La vitamina C è indispensabile alla vita: se è carente nell’alimento la cavia si ammala e muore.
Il fabbisogno giornaliero di vitamina C delle cavie è di 10-30 mg/kg. Condizioni quali la gestazione, la lattazione, la crescita, gli stress e malattie concomitanti ne aumentano i fabbisogni.
Alimenti ricchi di vitamina C sono il tarassaco, gli agrumi, il prezzemolo, le brassicacee (cavoli, verze, broccoli e simili), il ravizzone e gli agrumi. Una tazza di cavolo fresco contiene circa 60 mg di vitamina C e un etto di ravizzone circa 125 mg. Il fabbisogno giornaliero di una cavia può essere fornito con mezza tazza di tali verdure o un quarto di arancia. Attenzione però all’eccesso di brassicacee, in quanto contengono elevati livelli di ossalati (sostanze che possono causare la formazione di calcoli urinari). Mele, carote e insalata contengono scarse quantità di vitamina C.
In caso di carenza o di maggior fabbisogno la vitamina C può essere somministrata direttamente in bocca con una pipetta o un contagocce, diluita in poca acqua o succo di frutta, alla dose di 10-30 mg/kg. E’ sconsigliabile eseguire l’integrazione con un preparato multivitaminico, per evitare sovradosaggi di altre vitamine.
Le cavie nutrite con diete totalmente prive di vitamina C mostrano i segni clinici di carenza in due settimane. I sintomi comprendono mancanza di appetito, articolazioni tumefatte e dolenti, riluttanza a muoversi, alterato sviluppo di ossa e denti, sanguinamento spontaneo da gengive e muscoli, pelo arruffato. La morte si verifica entro 3-4 settimane.
La terapia consiste nella somministrazione di vitamina C per iniezione, nella somministrazione di liquidi per la reidratazione, nell’alimentazione forzata e nell’eventuale somministrazione di antibiotici. In seguito si somministra vitamina C per bocca e si corregge l’alimentazione. La guarigione clinica richiede in genere una settimana. Le lesioni ossee e articolari negli animali in accrescimento possono lasciare deformazioni permanenti.
La carenza di vitamina C è probabilmente molto sottostimata, perché nelle carenze parziali si osservano sintomi vaghi, poco specifici e quindi difficili da attribuire specificatamente ad una forma di scorbuto: zoppicature, diarrea, scarso appetito. In ogni caso, in tutte le cavie ammalate è consigliabile un’integrazione di vitamina C, anche perché i suoi fabbisogni aumentano in caso di malattia.