La deposizione delle uova negli uccelli domestici è un fenomeno normale e avviene anche senza la presenza di un maschio. A volte si verifica l’incapacità di espellere l’uovo, un problema comune e piuttosto grave, che viene detto ritenzione dell’uovo o distocia.
Le cause della ritenzione dell’uovo possono essere numerose: malnutrizione, habitat inadatto (come la mancanza del nido), fattori ambientali (temperatura troppo elevata o troppo bassa), eccessiva produzione di uova, mancanza di esercizio, obesità ecc. Una delle cause più frequenti della ritenzione dell’uovo è la carenza di calcio nell’alimento (come avviene nelle diete di soli semi), perché il calcio è un elemento indispensabile per permettere la contrazione dell’ovidotto e quindi l’espulsione dell’uovo. A volte la ritenzione dell’uovo è un problema secondario a infezioni dell’ovidotto o a una malattia sistemica.

Apparato riproduttivo femminile degli uccelli
La maggior parte degli uccelli possiede solo l’ovaio e l’ovidotto (o utero) di sinistra. Nell’ovaio sono presenti numerosi follicoli a diverso stadio di sviluppo. Un follicolo maturo viene rilasciato nell’ovidotto, dove avviene la fecondazione, viene aggiunto l’albume e infine il guscio. L’uovo viene emesso attraverso la cloaca, che è l’apertura comune dell’apparato digerente, urinario e riproduttivo.
L’animale che non riesce a deporre l’uovo si presenta abbattuto, non mangia, respira con difficoltà, cerca di spingere fuori l’uovo senza riuscirci, presenta l’addome gonfio. La ritenzione dell’uovo è una vera emergenza, perché l’uovo è un oggetto voluminoso che comprime i reni, i vasi sanguigni e i nervi pelvici, con conseguente shock, paralisi, ostacolo alla emissione di feci e urine.
La radiografia permette di osservare se l’uovo ritenuto è di dimensioni o forma anomale, o se è presente più di un uovo.

Radiografia di una calopsitta con ritenzione dell'uovo

Radiografia di un inseparabile con ritenzione di un uovo di forma e struttura anormale
Trattamento della ritenzione dell’uovo
Se le condizioni dell’uccello lo permettono, si tenta per prima cosa una terapia medica per facilitare l’ovodeposizione. Si somministra calcio per iniezione, si effettua una terapia reidratante e si somministra un analgesico antinfiammatorio per ridurre il gonfiore dell’addome e il dolore che potrebbe scoraggiare il passaggio dell’uovo. Eseguita la terapia preliminare è utile, se possibile, far stare l’uccello in un bagno caldo a circa 38° a una profondità sufficiente a coprire il basso addome e la cloaca. In questo modo si rilassano i muscoli della cloaca, per facilitare il passaggio dell’uovo.
Se questo intervento non ha successo entro poche ore (o una sola ora negli uccelli più piccoli) si deve tentare un approccio più incisivo. L’uccello va posto in anestesia generale con un anestetico gassoso, si lubrifica la cloaca e si preme delicatamente l’addome per spingere fuori l’uovo, come è illustrato nelle immagini successive. Se anche questa tecnica non ha successo, si effettua l’aspirazione del contenuto dell’uovo attraverso la parete addominale in modo da svuotarlo. Successivamente il guscio vuoto viene rotto comprimendolo attraverso la parete addominale e asportato attraverso la cloaca.

