Storia della malattia
La mixomatosi è una malattia virale molto contagiosa e che provoca nel coniglio un’elevata mortalità. E’ stata segnalata per la prima volta nel 1896 in Sud America, dove aveva provocato una gravissima epidemia nelle popolazioni locali di conigli, che erano stati importati all’inizio di quel secolo. In seguito si scoprì che il virus responsabile della malattia nei conigli era endemico nella specie locale di lagomorfi selvatici, Sylvilagus brasiliensis, che ospitavano il virus, fungendo da “serbatoio”, ma che non si ammalavano (questo tipo di fenomeno si verifica quando un virus si è adattato a convivere con la specie animale che infetta, provocandole un disturbo minimo).
Nel 1950 il virus è stato diffuso in Australia dalle autorità allo scopo di decimare i conigli, che importati due secoli prima, si erano replicati in tal numero da rappresentare una minaccia per la flora e la fauna locali. Dopo un’iniziale decimazione di questi lagomorfi, il virus nel giro di pochi anni si è attenuato, dando luogo ad un ceppo meno virulento e diventando endemico nella popolazione di conigli che ripresero ad aumentare di numero. Oggi il virus australiano uccide solo il 40% degli animali colpiti, anche per un fenomeno di selezione degli individui più resistenti.
Nel 1952 in Francia la malattia fu deliberatamente diffusa tra i conigli allo scopo di decimare le popolazioni selvatiche che danneggiavano l’agricoltura. Da lì la malattia si diffuse in tutta Europa, causando la morte di milioni di conigli selvatici e domestici, e diventando endemica. In Europa convivono sia la forma originale molto virulenta, sia un ceppo più attenuato del virus della mixomatosi.
Trasmissione
La malattia può trasmettersi sia direttamente (un coniglio ammalato infetta uno sano che gli sta accanto) tramite l’accoppiamento o il reciproco contatto, sia in modo indiretto attraverso vari tipi di vettori, in particolare insetti e artropodi (zecche, acari, pidocchi, zanzare, pulci, flebotomi). Pulci e zanzare possono veicolare nel loro interno il virus per lunghi periodi, agendo come serbatoio della malattia. In questo modo il virus ha la possibilità di diffondersi in vaste zone, anche dove non vi è la presenza di conigli infetti.
Sintomi
L’andamento può essere acuto, subacuto o cronico; alcuni conigli sono portatori asintomatici, vale a dire che contraggono il virus, e sono anche in grado di diffonderlo nell’ambiente, ma non manifestano sintomi.
L’incubazione è di 5-15 giorni. I sintomi comprendono: abbattimento, congiuntivite, scolo dagli occhi, rigonfiamenti cutanei sulla testa e gli arti, infiammazione degli organi genitali.

Tipiche lesioni a carico delle palpebre
La morte sopravviene in 5-10 giorni. La mortalità è elevata e secondo il ceppo può andare dal 50 al 100%. I giovani possono essere colpiti da una forma iperacuta con morte in 48 ore con febbre elevata come unico sintomo e una mortalità del 100%..
Esiste anche una forma caratterizzata da congiuntivite e sintomi respiratori, senza lesioni cutanee, ma con edema dei genitali. La mortalità è elevata, e non esiste alcuna terapia. La maggior parte dei conigli che sopravvivono all’infezione diventano resistenti e non si ammalano più, ma possono restare per un certo tempo veicolo di contagio per altri conigli.
Vaccinazione
I conigli devono essere protetti dalla mixomatosi tramite le vaccinazioni. Esistono diversi tipi di vaccino, singoli o combinati con quelli contro la malattia emorragica virale (MEV1), della durata di 6 o 12 mesi. Nel nostro ambulatorio utilizziamo un vaccino che con una sola iniezione protegge contro questa malattia e contro i due ceppi della malattia emorragica virale (MEV1 e MEV2) per un anno. Il primo vaccino si può effettuare a 50 giorni di vita. In seguito si deve effettuare un richiamo ogni anno per tutta la vita.
Legislazione
La mixomatosi è una malattia a denuncia obbligatoria. Il Regolamento di Polizia Veterinaria prevede che ogni coniglio infetto sia ucciso e distrutto, e che il caso sia riferito alle autorità sanitarie.
Ecco altre immagini delle lesioni causate dalla mixomatosi.

Lesioni nelle sedi tipiche, le palpebre e il naso.

Caratteristiche lesioni dei padiglioni auricolari.

Mixomatosi in fase avanzata.