cane sterilizzazione

La sterilizzazione chirurgica, sia nel maschio che nella femmina, è una parte fondamentale delle cure di base di ogni cane. Non è utile solo a prevenire gravidanze indesiderate, a impedire la nascita di cuccioli non voluti e contribuire al grosso problema del gran numero di animali abbandonati che è sempre in crescita (rifugi e canili purtroppo sono sempre gravemente sovraffollati), ma ha soprattutto importanti conseguenze favorevoli per la salute degli animali e per la prevenzione di molti problemi di comportamento con cui è difficile convivere. Inoltre la sterilizzazione previene gravi malattie infettive trasmissibili con l’accoppiamento.

L’impiego di anestetici moderni e di efficaci analgesici rende la procedura sicura e con il minimo disagio per l’animale. Prima della sterilizzazione si effettua sempre un’accurata visita clinica per verificare che non esistano controindicazioni all’intervento. È possibile effettuare degli esami preoperatori (esami del sangue e delle urine, radiografie, ecocardiografia) da valutare caso per caso secondo l’età e le condizioni fisiche del cane.

La sterilizzazione del maschio

La sterilizzazione è un intervento chirurgico che consiste nell’asportazione dei testicoli (orchiectomia) e comporta numerosi vantaggi di tipo fisico e comportamentale. Con la sterilizzazione si possono prevenire molte patologie comuni tra cui:

  • l’iperplasia prostatica benigna (l’ingrossamento della prostata che si verifica nei soggetti anziani),
  • le infezioni della prostata (prostatiti),
  • alcuni tipi di ernie,
  • i tumori testicolari,
  • i tumori delle ghiandole dell’ano,
  • malattie infettive a trasmissione sessuale.

Con la sterilizzazione inoltre cessano o comunque si riducono vari comportamenti negativi:

  • le odorose e fastidiose secrezioni del prepuzio,
  • l’abitudine ad alzare la zampa per urinare e la marcatura del territorio con l’urina,
  • l’abitudine a vagabondare, se causata dal richiamo di femmine in calore,
  • l’aggressività verso altri cani e i danni provocati dalle lotte per il territorio,
  • ululati e latrati continui,
  • l’abitudine a montare il padrone od oggetti vari,
  • l’interesse per le cagne in calore.

Nonostante sia una credenza comune, la sterilizzazione non influenza il carattere del cane, né la sua intelligenza, la giocosità e l’affetto verso i proprietari. L’intervento non modifica neppure appetito e livello di attività, che non dipendono certo dagli ormoni sessuali: i cani tendono ad ingrassare solo se viene dato loro cibo in quantità eccessiva, siano essi interi o sterilizzati! La sterilizzazione si può eseguire a qualunque età, anche nei cani anziani purché non ci siano controindicazioni all’anestesia generale. Il momento migliore è però quando il cane ha 10 mesi, prima che sviluppi abitudini spiacevoli (come il vagabondaggio o il marcare con l’urina) e mentre è in condizioni fisiche ottimali.

La sterilizzazione della femmina

La sterilizzazione nella femmina consiste nell’asportazione chirurgica dell’utero e delle ovaie (ovarioisterectomia) o delle sole ovaie (ovariectomia), in seguito alla quale cessano completamente i calori e quindi le perdite di sangue e i comportamenti indesiderati.

Ecco i numerosi vantaggi che questa pratica comporta per la salute della cagna:

  • cessa l’attrazione esercitata nei confronti dei maschi durante i calori
  • si elimina il rischio di avere gravidanze indesiderate
  • si prevengono le malattie dell’utero (tumori e infezioni)
  • se praticata prima del primo calore, la sterilizzazione previene i tumori della mammella.

I benefici della sterilizzazione sulla cagna sono così importanti che questo intervento dovrebbe essere eseguito di routine su ogni cagna, a meno che ovviamente non si desiderino i cuccioli. Il motivo più importante è il fatto che una cagna sterilizzata prima del primo calore non correrà il rischio di sviluppare tumori mammari, che sono molto frequenti in questa specie. Se l’intervento viene praticato dopo il primo calore l’incidenza di tumori mammari sale al 7%, e dopo il secondo calore addirittura al 25% (una probabilità su quattro!). Per questo il momento migliore per eseguirla è quando la cagna ha 6 mesi, quando cioè è in condizioni fisiche ottimali per affrontare l’intervento e non è troppo grassa.

La sterilizzazione chirurgica, a qualunque età sia praticata, inoltre impedisce alla cagna di sviluppare una piometra, cioè una grave infezione in seguito alla quale l’utero si riempie di pus, e che richiede necessariamente un intervento chirurgico, spesso d’urgenza, per salvare la cagna.

Come per il maschio, non si verificano alterazioni della personalità o dell’intelligenza, e neppure dell’appetito. La cagna va in calore per 2-3 settimane due volte all’anno. Non è eliminando questi due periodi che si causa un aumento di peso, ma solo alimentando troppo l’animale e facendogli fare poca attività fisica, entrambe cose che il proprietario può correggere facilmente.

È preferibile non sterilizzare la cagna durante il calore, perché ha una maggior tendenza al sanguinamento, cosa che complica l’intervento chirurgico. Dopo il calore si devono attendere un paio di mesi per eseguire l’intervento.

I prodotti anticoncezionali

Sia per la cagna che per la gatta per prevenire il calore esistono prodotti anticoncezionali da somministrare con iniezioni periodiche, a base di ormoni analoghi al progesterone (l’ormone della gravidanza). Questi prodotti però sono sconsigliabili per vari motivi.

Hanno ovviamente un effetto temporaneo, per cui dovrebbero essere ripetuti periodicamente per tutta la vita della cagna, e alla lunga risultano più costosi della sterilizzazione chirurgica.
Questi prodotti non devono mai essere somministrati se c’è il rischio che la cagna sia gravida: avrebbero gravi effetti collaterali impedendo il parto.
Non devono essere somministrati subito prima del calore, o durante il calore, perché aumentano molto la possibilità di indurre gravi effetti collaterali (infezioni dell’utero). Prima di somministrarli occorre quindi che il veterinario accerti in che periodo del ciclo riproduttivo è la cagna tramite un esame specifico (citologia vaginale).
Comportano un rischio molto elevato di indurre tumori mammari e infezioni dell’utero, fino anche al 25% degli animali trattati. Queste complicanze si possono osservare anche dopo una singola iniezione.

Esistono anche prodotti che possono essere dati per bocca, con minori effetti collaterali, ma solo se somministrati per periodi brevi: per non più di due cicli (calori) consecutivi. E’ ovvio quindi che non costituiscono una soluzione permanente al problema.

In conclusione, quindi, la chirurgia è davvero assai vantaggiosa per la salute dei nostri animali.