La triadite è una complessa condizione in cui i gatti sono affetti contemporaneamente da tre malattie: pancreatite, colangite e malattia infiammatoria intestinale (IBD). Le cause di questa condizione non sono chiare. Molti scienziati sospettano che la triadite inizi con problemi gastrointestinali associati alla malattia infiammatoria intestinale, che poi portano all’aggiunta di pancreatite e colangite.
La pancreatite è un’infiammazione del pancreas, l’organo responsabile della produzione di enzimi che aiutano a digerire il cibo nel tratto intestinale. Può insorgere all’improvviso (pancreatite acuta) o essere un problema cronico a lungo termine (pancreatite cronica).
La colangite è un’infiammazione della cistifellea e dei dotti biliari. A volte si parla di colangioepatite quando anche il fegato è infiammato. La cistifellea produce la bile, che aiuta a scomporre gli alimenti grassi nel tratto intestinale. I dotti del pancreas e della cistifellea nel gatto si aprono nell’intestino nello stesso punto, quindi quando quell’area dell’intestino è infiammata o infetta anche il pancreas e la cistifellea hanno maggiori possibilità di essere colpiti.
L’IBD è una condizione cronica dell’intestino in cui l’infiammazione porta a un cattivo funzionamento del tratto gastrointestinale. Le cause sono numerose e comprendono l’iperattività del sistema immunitario, le allergie alimentari, la presenza di batteri anomali nell’intestino e la genetica, spesso combinate tra loro.
Come si diagnostica la triadite?
Nei gatti affetti da triadite, il segno più comune è il vomito o il rigurgito. Sono frequenti anche una diminuzione del livello di attività, diarrea o feci molli, scarso appetito e perdita di peso. Occasionalmente, possono comparire febbre, dolore al ventre, una sfumatura gialla della pelle (nota come ittero) e gonfiore dell’addome.
È necessario un esame fisico approfondito per valutare altre cause di questi segni. Si effettuano inoltre esami del sangue, come l’emocromo, l’esame biochimico e il test di immunoreattività della lipasi pancreatica. Sono utili anche radiografie ed ecografie addominali.
Tutti questi esami contribuiscono a indirizzare nella giusta direzione per la diagnosi di triadite.
Trattamento della triadite del gatto
Per trattare efficacemente la triadite, devono essere trattate correttamente tutte e tre le malattie. Il trattamento della pancreatite può includere farmaci antidolorifici, trattamento della nausea, ricovero in ospedale e fluidoterapia per la disidratazione. Il trattamento della colangite è simile, anche se possono essere usati in aggiunta farmaci epatoprotettori. In caso di infezione batterica possono essere somministrati antibiotici. Il trattamento della malattia infiammatoria intestinale comprende la gestione della causa, che può comportare una dieta speciale, farmaci per sopprimere il sistema immunitario e l’integrazione di vitamine, se necessario.
I trattamenti aggiuntivi necessari dipendono dalle complicazioni o dagli effetti della triadite sull’animale. Disturbi emorragici, calcoli biliari, infezioni gravi come ascessi o setticemia, carenze di calcio e squilibri elettrolitici sono alcune delle complicazioni che possono verificarsi, soprattutto se il trattamento viene ritardato. Per i gatti che non mangiano, a volte è necessario l’inserimento di un sondino per l’alimentazione.
La triadite è una malattia complessa e la prognosi può variare a seconda della gravità della malattia. Fortunatamente, molti gatti affetti da triadite si riprendono bene con il trattamento.