I gattini sono adorabili e facilmente si è tentati di portarne uno a casa senza pensare alle conseguenze. Come i bambini, anche i gattini possono essere distruttivi e molto esigenti. Adottare un gattino significa prendersi la responsabilità di curarlo per tutta la sua vita, che può anche essere di 15-20 anni. È bene quindi riflettere in anticipo se siamo disposti ad assumerci questo impegno in modo responsabile, e se siamo in grado di farlo, prima di adottare l’animale.

Per prendersi cura di un gatto è necessario:

  • Dedicargli tempo e molta compagnia.
  • Fornirgli regolarmente un alimento nutriente e di qualità e lasciargli sempre a disposizione acqua fresca.
  • Fornirgli una cuccia pulita e confortevole.
  • Se si tratta di un gatto a pelo lungo spazzolarlo tutti i giorni.
  • Sterilizzarlo a 6 mesi se femmina ed entro 10 mesi se maschio.
  • Vaccinarlo regolarmente contro le principali malattie e farlo visitare ogni anno.
  • Trattarlo regolarmente contro i parassiti intestinali e contro le pulci e, nelle zone in cui è presente effettuare la prevenzione della filariosi cardiopolmonare.
  • Portarlo dal veterinario se è malato o ferito, ed essere disposti a spendere per le cure e gli esami necessari.
  • Programmare in anticipo come risolvere il problema della sua collocazione durante le vacanze.

Portare il gattino a casa

Entrare in una nuova casa può essere un evento molto stressante per un gattino, che lascia la madre, i fratellini e l’ambiente familiare. È preferibile che il gattino resti con la madre almeno fino a 7-8 settimane di età, per imparare a socializzare e svilupparsi psicologicamente in modo corretto (in pratica, perché impari a pensare e comportarsi come un gatto normale). I gattini separati troppo presto possono presentare problemi di comportamento, come l’aggressività eccessiva nel gioco o una spiccata timidezza e la paura di affrontare situazioni nuove. Se si tratta invece di un gattino trovatello, abbandonato, ovviamente non si può fare diversamente.

Dopo averlo portato a casa, per i primi tempi lasciate il gattino in una zona limitata della casa, per dargli la possibilità di esplorarla e prendere confidenza con il nuovo ambiente. Controllate che tutte le porte e le finestre siano chiuse e non vi siano nascondigli in cui il gattino possa nascondersi senza poter essere afferrato. La maggior parte dei gattini sono curiosi di esplorare, intraprendenti e fiduciosi, ma alcuni possono essere spaventati e nervosi, e tentare di nascondersi e sfuggire al contatto umano. Assicuratevi che il gattino sappia dov’è la cuccia, la cassetta dei bisogni e le ciotole di cibo e acqua. Date al gattino il tempo per abituarsi al nuovo ambiente, prima di fargli incontrare eventuali altri animali di casa.

In genere i gatti decidono autonomamente dove preferiscono dormire e snobbano la cuccia che noi scegliamo per loro. In ogni caso, fornite una cuccia riparata, chiusa, che rappresenti un rifugio in cui il gattino possa ritirarsi quando vuole stare tranquillo o sentirsi al sicuro, ad esempio uno scatolone con un’apertura. All’interno mettete del materiale morbido e caldo, come un vecchio maglione o una copertina di pile, che i gatti apprezzano particolarmente. Sistemate la cuccia in un punto della stanza caldo, asciutto, confortevole e lontano da correnti d’aria (vicino a un radiatore in inverno). Le prime notti, una bottiglia di acqua calda avvolta da una copertina può aiutare a compensare l’assenza della madre o fratellini.


L’introduzione di altri animali domestici e dei bambini

L’introduzione agli altri abitanti della casa (bambini e animali) deve essere graduale, dolce e molto tranquilla. I bambini nell’eccitazione della novità possono facilmente ferire involontariamente un gattino o spaventarlo, perciò un adulto deve sempre controllare il gioco e non permettere che il gattino sia sollevato inutilmente. I bambini dovrebbero essere incoraggiati a sedersi per terra e aspettare che il gattino si avvicini loro spontaneamente. Assicuratevi che il gattino possa smettere di giocare quando vuole e non sia trattato come un giocattolo. I gattini, come tutti gli animali giovani, hanno bisogno di dormire molto e devono poter riposare ogni volta che ne sentono il bisogno. Mentre dormono, vanno lasciati tranquilli e si deve aspettare che si sveglino prima di ricominciare a giocare con loro.

Il primo incontro del gattino con un cane o un altro gatto della casa, soprattutto se adulti, deve avvenire con cautela per evitare conflitti. Un’esperienza negativa può essere difficile da superare e rappresentare un trauma perenne. Si può chiudere il gattino al sicuro nel trasportino, lasciando che il cane o il gatto di casa si abitui gradualmente al nuovo arrivato.

I cani che non sono abituati alla presenza dei gatti, che hanno un carattere molto eccitabile o che sono aggressivi con gli altri animali costituiscono un ulteriore problema. Per poter convivere con un nuovo gattino devono quantomeno essere molto ubbidienti agli ordini del padrone. Vanno fatti sedere in silenzio, tenendoli più calmi possibile e controllandoli con il guinzaglio. Il gattino va sistemato in un punto sicuro della stanza, ad una certa distanza dal cane, per abituare i due animali alla reciproca presenza. Il gattino deve potersi avvicinare al cane, se vuole, ma il cane deve restare fermo e in silenzio. Questo approccio può richiedere molte sedute e molta pazienza; se il cane si comporta bene va premiato.

Con i cani più tranquilli o quelli abituati ai gatti, si può utilizzare un trasportino in cui chiudere il gattino. In un primo tempo si tiene il cane al guinzaglio, si pone il trasportino su una superficie elevata e si permettono incontri brevi e frequenti, sotto attento controllo. La maggior parte dei cani presto si calma quando si rende conto che il nuovo arrivato non è in realtà molto interessante. In seguito si lascia libero il gattino ma si tiene il cane al guinzaglio, per controllarlo meglio. Non si deve mai lasciare il gattino solo con cani o gatti fino a quando non si è assolutamente sicuri che sia stato accettato e non corra alcun rischio di essere aggredito.

Alimentazione

Quando si porta a casa un gattino inizialmente lo si deve alimentare con lo stesso cibo a cui era abituato. Un improvviso cambiamento di dieta combinato con lo stress dell’adattamento ad una nuova casa può provocare disturbi di stomaco e diarrea. Se si desidera modificare la dieta, lo si deve fare a poco a poco, mescolando il nuovo alimento con il cibo abituale del gattino. I gattini hanno uno stomaco piccolo e devono essere nutriti poco e spesso, come i bambini. Può essere molto difficile mettere insieme una dieta fatta in casa che fornisca tutte le sostanze nutritive necessarie per gattini in crescita – è molto più facile utilizzare un alimento commerciale di ottima qualità. Ci sono alimenti formulati appositamente per i gattini, che hanno esigenze nutrizionali differenti dal gatto adulto. Leggete e seguite attentamente le istruzioni della confezione riguardo alle dosi. Gli alimenti delle marche migliori sono completi, vale a dire che contengono tutto ciò che il gattino ha bisogno per restare sano e crescere in modo armonioso. Non si deve aggiungere a questi alimenti nessuna integrazione, se non specificata dal veterinario, perché sarebbe superflua o dannosa. È preferibile utilizzare gli alimenti in crocchette rispetto ai cibi umidi, perché sono più pratici ed economici e contribuiscono a mantenere i denti più sani e puliti.

Si consiglia di lasciare a disposizione a volontà il cibo finché il gattino è in crescita. Dopo la sterilizzazione, a circa 6 mesi di età, può essere preferibile razionare il cibo, in modo che il gatto non ingrassi.

Il latte bovino può causare diarrea se il gattino è rimasto del tempo senza berlo e ha perso la capacità di digerire il latte. Il gattino non ha bisogno di latte dopo lo svezzamento, ma volendo si può utilizzare il latte ad alta digeribilità. Deve essere sempre disponibile acqua fresca e pulita. Maggiori informazioni sull’alimentazione.

L’educazione alla cassetta igienica

I gatti sono molto ligi sulle loro abitudini igieniche e i gattini di solito imparano ad usare la cassetta igienica copiando dalla madre. Quando si porta a casa il nuovo gattino di solito non vi sono problemi ad abituarlo ad usare la cassettina, perché per lui è istintivo sporcare in una zona in cui può scavare. È necessario fargli vedere dove si trova la cassetta, mettendolo dentro. Mettete la cassetta in una zona a cui possa accedere facilmente, ma non a contatto con la cuccia o le ciotole del cibo, e in una zona tranquilla in cui non venga disturbato. La cassetta va pulita spesso, perché i gatti non amano scavare sul ghiaino sporco. Se il gattino sporca in un altro posto non punitelo perché non capirebbe. Se lo cogliete sul fatto prendetelo e ponetelo subito sulla casetta, in caso contrario limitatevi a pulire con cura il punto in cui ha sporcato.

Se il gattino continua a sporcare nel resto della casa, lasciatelo in una sola stanza con la cassetta fino a quando non impara a usarla regolarmente. Ponete il gattino sulla lettiera poco dopo che ha mangiato o quando lo vedere scavare come se volesse preparare una buchetta per fare i bisogni.

Potrebbero esserci diversi motivi che spingono il gattino a non utilizzare la cassetta:

  • Non è abbastanza pulita – pulitela più spesso
  • Non è abbastanza grande – dovrebbe essere abbastanza ampia da permettere al gatto di girarsi comodamente e di utilizzarla più di una volta senza sporcarsi
  • È stata pulita con una sostanza chimica che ha un odore troppo forte
  • È troppo vicina alla cuccia o alle ciotole del cibo
  • Al gatto non piace il tipo di lettiera che avete scelto – tornate al tipo a cui era abituato o provate diversi tipi
  • Il gattino viene disturbato o spaventato da un altro gatto quando usa la cassetta.

All’aperto

Al gattino non dovrebbe essere consentito di uscire all’aperto per almeno una settimana dopo il termine del primo ciclo di vaccinazioni, a circa 13 – 14 settimane di età. Una volta che è completamente vaccinato ed è abituato alla vita in casa, si può iniziare a lasciare che l’animale esca di casa. Scegliete una giornata asciutta e un momento tranquillo e accompagnate il gattino fuori, permettendogli così di esplorare il nuovo ambiente. Continuate ad accompagnare il gattino fino a quando non si è abituato al giardino e può trovare la via del ritorno a casa senza difficoltà. È meglio non lasciare il gattino fuori da solo fino a quando non ha 6 mesi.

Nei gatti che possono uscire all’aperto è preferibile applicare il microchip per il riconoscimento. Questa procedura non è molto comune nei gatti, ma può risultare un valido aiuto a trovare l’animale se si perde e viene portato da un veterinario.

Se l’ambiente esterno non è sicuro per la presenza di strade trafficate, di cani o di vicini ostili, è bene non insegnare all’animale a uscire all’aperto e tenerlo sempre in casa. In questo modo si evitano gli innumerevoli pericoli che ne possono mettere a repentaglio la vita.

I rischi in casa

I gattini sono molto curiosi e amano esplorare; spesso si infilano in piccole aperture e in luoghi bui. Per questo motivo, se il gattino sparisce per un certo periodo di tempo, si dovrebbe cercare in armadi e guardaroba per controllare che non vi sia rimasto accidentalmente rinchiuso. Tenete la lavatrice e l’asciugatrice chiuse quando non sono in funzione e verificate che il gatto non si sia infilato dentro prima di chiudere lo sportello.

Se il gattino ama giocare o mangiare le piante di casa rimuovete tutte quelle che possono essere velenose, per esempio dieffenbachia, poinsettia, mughetto, gigli, ricino, avocado, ficus ed edera. La maggior parte dei gatti adulti non toccano queste piante, ma i giovani possono essere più curiosi.
Se vivete ai piani alti o avete una casa a più piani tenete le finestre chiuse per evitare che il gattino possa cadere.
Se il gatto esce all’aperto tenete le sostanze chimiche per il giardino (antiparassitari, concimi, diserbanti, esche per lumache, ecc.) immagazzinate in modo sicuro e utilizzatele con attenzione (o non utilizzatele) per non avvelenare il gatto.

Il gioco

I gattini sono molto vivaci e giocare fa parte della loro natura. Date loro un assortimento di vari giochi per tenerli occupati e fare esercizio. Non è necessario che siano costosi – è sufficiente una scatola di cartone con delle aperture, una pallina di carta, una cordicella da trascinare. È utile anche lasciare a disposizione del gatto dei tiragraffi, perché possa farsi le unghie senza rovinare i mobili o le tende.

Mantenere il gatto in buona salute

Pulizia

E’ una buona idea abituare il gattino a farsi spazzolare fin dalla più tenera età, in particolare se è di una razza a pelo lungo. Un gatto a pelo lungo ha bisogno di cure quotidiane per mantenere il pelo libero da nodi. Asportare regolarmente il pelo morto serve anche a evitare che facendo pulizia il gatto ingerisca troppo pelo e formi grumi di pelo nello stomaco. Di solito i gatti apprezzano essere spazzolati, purché siano stati abituati fin dai primi mesi di vita. La spazzolatura dà anche la possibilità di seguire da vicino il gatto, di controllare la sua salute e aiuta a sviluppare il legame tra di voi. Siate sempre delicati in modo che la spazzolatura sia un’esperienza gratificante e piacevole.

Vaccinazioni

Per fornire una protezione contro infezioni potenzialmente mortali quali la gastroenterite infettiva e le infezioni respiratorie virali, i gattini devono essere vaccinati. La prima vaccinazione si effettua a 8 – 9 settimane, con un richiamo a circa 12 settimane. Il gattino deve essere tenuto lontano da altri gatti e rimanere in casa per 10 giorni dopo la seconda iniezione al fine di garantire la massima protezione.

Per mantenere il livello di protezione garantito dalla vaccinazione, i gatti adulti richiedono richiami regolari annuali, nel corso dei quali si esegue una visita di controllo completa. Il veterinario provvederà a personalizzare il programma di vaccinazione in base ai rischi delle varie malattie nella zona.

Trattamenti antiparassitari

I parassiti intestinali possono debilitare gravemente i gattini, che vanno trattati contro i nematodi (i parassiti più comuni) a 4-6 settimane e poi regolarmente ogni 2 – 3 settimane fino a 4 mesi di età. Se dall’esame delle feci risultano altri parassiti, come ad esempio la tenia, si somministrano dei prodotti specifici.

Pulci

Anche i gatti più puliti e curati possono prendersi le pulci, perciò controllate spesso il pelo per vedere se sono presenti questi parassiti. Spesso le pulci sono difficili da individuare, ma si possono osservare facilmente le loro feci, che appaiono come puntini nerastri sulla pelle del gatto, in particolare intorno al collo e alla base della coda. Le feci di pulce quando vengono poste su del cotone umido si dissolvono lentamente producendo un alone rossastro di sangue.

Per un controllo efficace, si deve utilizzare un prodotto in grado sia di eliminare le pulci adulte presenti sul gattino che le larve che hanno infestato l’ambiente. I tradizionali prodotti contro le pulci – spray, shampoo e collari – possono contenere sostanze potenzialmente tossiche per i gattini e non sono molto efficaci. Oggi esistono una serie di nuovi prodotti contro le pulci che sono molto sicuri perché agiscono su recettori che non sono presenti nei mammiferi, ma solo negli insetti. I prodotti ‘spot-on’, che si applicano sulla pelle, sono molto facili da usare e possono essere impiegati fin dalla giovane età. È importante trattare contemporaneamente tutti gli animali presenti in casa, altrimenti non si possono ottenere risultati soddisfacenti nella lotta alle pulci.

Acari dell’orecchio

L’infestazione da acari dell’orecchio (otite parassitaria) è molto comune nei gatti. Alcuni gatti non manifestano sintomi rilevanti, ma in molti soggetti questi parassiti possono causare una forte irritazione che porta alla produzione di un abbondante cerume nerastro nell’orecchio e al grattamento frequente, con conseguente escoriazione del padiglione auricolare e della cute circostante. Nei casi più gravi il condotto uditivo si ostruisce e fa infezione, portando a un’otite batterica. L’infestazione si trasmette facilmente agli altri gatti e cani della casa. Se le orecchie del gattino sembrano sporche o piene di cerume scuro, o il gattino le gratta con insistenza, è opportuno verificare il problema con il veterinario. I prodotti disponibili oggi permettono di eliminare gli acari dell’orecchio in modo semplice ed efficace. Maggiori informazioni sull’otite parassitaria.

Prevenzione della filariosi cardiopolmonare

Sebbene meno comune che nel cane, anche nel gatto si può riscontrare questa malattia. La prevenzione, semplice e sicura, si può effettuare nelle zone endemiche somministrando al gatto una compressa mensile o un prodotto da applicare sulla pelle una volta al mese. Il veterinario prescriverà i prodotti più indicati secondo il caso.

Sterilizzazione

Ogni anno, moltissimi gatti e gattini indesiderati sono abbandonati o addirittura uccisi perché non si riesce a trovare loro una sistemazione. I pochissimi centri di recupero per gatti abbandonati sono sempre stracolmi. Sterilizzare il gatto è un atto di civiltà che permette di non contribuire ad aggravare questo problema.

La sterilizzazione nel maschio riduce la probabilità che l’animale spruzzi con l’urina per marcare il territorio, cosa che in casa è molto fastidiosa e che fuori casa può irritare i vicini, considerato l’odore penetrante e sgradevole che ha l’urina dei gatti non sterilizzati. Il gatto sterilizzato passa meno tempo girovagando in cerca di gatte in calore e quindi ha meno possibilità di essere investito da una macchina o di litigare con altri maschi. I gatti che vengono morsi e graffiati nelle lotte tra gatti sono più al rischio di contrarre gravi malattie infettive, come la FIV e la leucemia felina. La sterilizzazione del maschio si esegue in genere a 8-10 mesi di età, ma può essere effettuata anche prima.

Le gatte devono essere sterilizzate per evitare gravidanze indesiderate e per prevenire i tumori della mammella e le infezioni dell’utero. La sterilizzazione si esegue a sei mesi di età, prima che la gatta abbia il primo calore, in modo che l’intervento prevenga i tumori mammari. Non è di alcuna utilità far fare alla gatta una cucciolata prima della sterilizzazione. La sterilizzazione non ha alcun effetto nocivo ed elimina lo stress legato ai continui calori.